Esce domani “Rosà, perdivi ‘a littorina: mi sono smarrito a Pistoia. ‘Na storia ‘e Natala (e altri racconti)”, scritto da Mistuffo, la maschera nata sulle pagine di Puntonet. Questo racconto natalizio è il suo primo libro, edito da Il Tacchetto.
I lettori di UsCatanzaro.net possono già ordinarlo in anteprima. .
Red
La Catanzaro di Mistuffo
Nell’Italia di oggi, al di là dei pochi personaggi e delle vicende riportate dalla stampa nazionale, Catanzaro e i suoi abitanti sono un’incognita, un mistero racchiuso e custodito da un dialetto difficile,per gli “stranieri” spesso incomprensibile.
A introdurci in questo mondo, intimo, ancora ricco di umanità e per la sua autenticità prezioso, è proprio Mistuffo, un personaggio che parla e pensa in dialetto strettissimo, una macchietta nata sul web e dal web stesso consacrato a nuova maschera catanzarese. Lo testimoniano i suoi racconti già noti, primo tra tutti quello sull’alluvione del 2011, che ha avuto un successo tale da vederlo ripreso su diverse testate locali, e che ritroviamo qui, insieme agli altri, raccolti e stampati insieme per la prima volta.
Nel più lungo e inedito racconto che dà titolo al libro, il creatore di Mistuffo getta il suo personaggio nel mezzo di un’attualissima storia di Natale, ispirata niente meno che a Dickens: come lo Scrooge di A Christmas Carol, Mistuffo incontra tre fantasmi, tre esseri del tutto particolari, e soltanto dopo avere attraversato diverse peripezie riesce a ricongiungersi ai suoi.
La storia di Natale
A Mistuffo il Natale non piace: ad atterrirlo, quanto se non più dello shopping e del traffico natalizio, sono la preparazione dell’albero, la confusione dei parenti invitati dalla moglie Rosalba, il pensiero di quanto quelle giornate gli costeranno.
Il frugale pranzo del 24 diventa così per Mistuffo l’ultimo pasto di un condannato a morte che assapora le ultime ore di tranquillità. Ma questa volta, inaspettatamente, accade qualcosa d’imprevisto, quasi magico: tra risate, commozione e riflessioni, un Mistuffo inedito ci guida a scoprire lo spirito autentico del Natale, vivo anche in un tempo difficile come oggi, ritrovando insieme al lettore l’orgoglio tutto catanzarese di chi non si rassegna a perdere la propria identità.