Seconda vittoria consecutiva per il Catanzaro. Non accadeva dalla trionfante stagione passata. Finalmente un Catanzaro che convince. Una vittoria con caratteristiche simili a quella di Perugia: terreno pesante, organizzazione in campo e soprattutto il cuore oltre ogni ostacolo.
Non c’era il pubblico delle grandi occasioni al “Ceravolo”: fra abbonati e paganti si contano 3000 spettatori. Molte assenze sono però giustificate dal maltempo che ha imperversato su tutta la regione. Onore ai 12 ragazzi giunti dalla lontana Prato. Da elogiare perché con tutte le restrizioni imposte per assistere a una partita di calcio è giusto sottolineare quanto forte sia la passione di chi ama questo sport. Una passione che stride con chi legifera senza essere mai entrato in uno stadio. La novità di oggi è che al “Ceravolo” gli ombrelli a punta dovevano essere lasciati all’ingresso. Nulla da dire, ma bastava avvisare per far registrare qualche altra assenza in più.
Maglia azzurra per i toscani e classica casacca a strisce giallorosse per il Catanzaro con la novità dei numeri più leggibili. Prima della partita va in scena la lodevole iniziativa del progetto denominato “Catanzaro Città Cardioprotetta” e il capitano Alberto Quadri, che sulla fascia di capitano ricorda il povero Morosini, riceve un defibrillatore da donare al settore giovanile delle aquile.
Come annunciato in settimana Cozza conferma il 3-5-2, modulo adottato per la terza volta in questa stagione e che, con la vittoria di oggi, ha fruttato ben 7 punti. La vera novità è l’esordio del giovanissimo Orchi (buona prestazione) nel ruolo di centrale difensivo per sostituire lo squalificato Sirignano. Mariotti si accomoderà in panca ed entrerà nella ripresa quando ci sarà da difendere il vantaggio. Il campo è pesante ma il drenaggio del “Ceravolo” funziona bene: non ci sono pozzanghere però il pallone spesso ha rimbalzi irregolari.
Con il nuovo modulo si nota subito che in campo, soprattutto nella zona nevralgica, il Catanzaro domina. Il Prato non riesce a fare girare palla come vorrebbe perché su ogni avversario che porta palla c’è un giallorosso pronto a intervenire. Il Catanzaro è pratico e concreto e sin dai primi minuti si capisce che il suo gioco è fatto da verticalizzazioni improvvise con Ulloa e Benedetti pronti a inserirsi negli spazi che il centravanti Fioretti e il fantasista Russotto creano con i loro movimenti. Proprio di Benedetti è la prima incursione. Subito dopo il Prato, sul solito angolo battuto al limite dell’area, trova un tiro in porta che per fortuna finisce a lato. Sono quei meccanismi (vedi anche goal del Prato) su cui Cozza dovrà lavorare per correggere gli errori. Malgrado il terreno non consenta di giocare al calcio, il Catanzaro ci riesce e in 25 minuti mette in cascina il risultato con 2 reti di pregevole fattura. Sull’asse Benedetti–Squillace nasce la prima rete. Il terzino sinistro, quasi ai livelli dello scorso anno, si beve l’avversario diretto e di destro appoggia in mezzo all’area per Ulloa che s’inserisce centralmente dopo che Fioretti in area aveva attirato mezza difesa. Il piattone dell’argentino batte il l’estremo difensore Layeni e il Catanzaro passa in vantaggio.
La seconda rete è frutto del genio di Russotto (ancora una gran partita). E’ Squillace a dargli palla, poi ci pensa l’ex Nazionale under 21 a seminare gli avversari e con un tiro a giro alla Del Piero coglie il palo. La palla termina ancora sul 10 giallorosso ed è il 2-0 meritatissimo per i ragazzi di Cozza. Il Prato è stordito e Fioretti, lanciato da Benedetti (vittorioso in un rimpallo a centrocampo), si divora il terzo goal sparando addosso al portiere. L’azione è chiaramente viziata da fuorigioco ma il collaboratore dell’arbitro non se ne avvede.
Due parole sulla terna arbitrale a questo punto è giusto dirle. L’arbitro nei confronti dei giallorossi è sembrato molto fiscale, ha ammonito 4 catanzaresi e ha consentito spesso agli avversari di usare i gomiti sulle palle alti. L’ammonizione a Russotto è sembrata eccessiva perché a un goal non si può non esultare e se vai sotto la curva il tempo perso puoi sempre recuperalo. Il signor Chiffi di Padova ha pagato anche la scarsa collaborazione di uno dei suoi assistenti che, dopo due minuti di gioco, sbandierava un fuorigioco su azione di fallo laterale e poi lasciava partire Fioretti con almeno 1 metro di fuorigioco. Meno male che si accorgeva della posizione irregolare di un attaccante toscano, altrimenti la frittata sarebbe stata servita.
Della ripresa c’è poco da dire. Un violento temporale si abbatte sul “Ceravolo” e non è più una partita di calcio. Il Catanzaro controlla agevolmente ma al 18° subisce un contropiede su un rilancio lungo del portiere. Pisseri stende Tiboni: rigore, espulsione per il portiere catanzarese e goal di Napoli. La partita si riapre, il Catanzaro è in 10 e in avanti non ha più Fioretti sostituito per fare entrare il secondo Faraon. I lanci lunghi fanno tremare il nostro pacchetto arretrato perché sui colpi di testa non siamo formidabili. Faraon è chiamato a un difficile intervento su una bordata centrale ma, pur soffrendo, il Catanzaro ci mette il cuore e conquista i meritatissimi 3 punti. Da sottolineare le prestazioni di tutti gli 11, da Pisseri a Borghetti, a Papasidero ad Orchi, Fiore, Squillace, Quadri, Ulloa, Russotto, Fioretti e ai subentrati Masini, Mariotti e Faraon, ma consentiteci di dire qualcosa di Benedetti che ha meritato il titolo di questa striscia. Ha corso per 90 minuti distribuendo palloni e recuperandone in quantità. Una partita da incorniciare per l’ex perugino che oggi ha confermato tutto il suo valore per la gioia dei suoi tifosi e del presidente che sa di avere in rosa un calciatore di sicuro avvenire.
Ora c’è la sosta e dopo 2 vittorie consecutive in casa giallorossa è tornato il sereno. L’obiettivo rimane quello di recuperare il terreno perduto. Bisognerà lavorare per non ripetere alcuni errori difensivi dettati anche da qualcosa che manca per completare i reparti di centrocampo e di difesa. Soffriamo sulle palle alte e oggi ne abbiamo avuto conferma. Adesso il futuro può essere diverso: il mister si è adeguato agli uomini a disposizione e il modulo più accorto non preclude la mentalità vincente.
Cosentino si è affidato a un DS come Armando Ortoli. Ora la sosta e poi la trasferta di Carrara, senza Pisseri, con Sirignano e forse qualche altro arrivo utile alla causa, ma soprattutto con tanta ma tanta fiducia in più.
Forza Giallorossi
Salvatore Ferragina
Il video di Catanzaro Prato dal sito ufficiale