Questo è lo slogan, sottoforma di un grosso striscione accompagnato da volantini, che i ragazzi di Area Studentesca (studenti dell’associazione culturale Al.Po.Cat.) oggi pomeriggio hanno esposto in bella mostra tra le aule dell’università Magna Grecia di Catanzaro, davanti a un nutrito gruppo di studenti.
Un modo per sottolineare il nuovo vergognoso tiro mancino perpetrato nei confronti degli studenti dell’università, da parte di una Regione Calabria che, accettando a mani basse il volere del governo centrale in materie di aumenti delle rette scolastiche e il silenzio del rettore Aldo Quattrone, ha aumentato del 40% le tasse universitarie regionali portandole a quota 140 euro.
E così, come se nulla fosse, un altro aumento si abbatte sugli studenti dell’università di Catanzaro, da aggiungere a tutta una serie di costi che uno studente (specie se fuori corso) è costretto ad affrontare normalmente, come dire “un altro piccolo e pesante ostacolo che li divide dalla tanta agognata laurea”.
In una situazione normale, a un aumento delle tasse corrisponderebbe un innalzamento della qualità della vita e dei servizi offerti. Di normale però vi è davvero poco, e parlando con gli studenti (specie con chi proviene da fuori Catanzaro), nulla è cambiato e anzi le cose sembrano peggiorare giornalmente, vedere ad esempio la riduzione delle borse di studio, la mancanza di residenze universitarie, l’assenza di mense universitarie e addirittura degli stessi corsi di laurea che anno dopo anno vengono soppressi.
In pratica i giovani studenti stanno sperimentando in anticipo cosa li aspetta nel dopo laurea …. una serie di doveri e di obblighi nei confronti di uno stato centrale che ha come unico obbiettivo mettere mano alle tasche del cittadino.
Uno stato, il nostro, che in silenzio e nella indifferenza sta procedendo con uno smantellamento giornaliero di tutti i sevizi regionali (salute, trasporti, istruzione …), aiutato dall’inettitudine della Regione Calabria, che invece di salvaguardare i nostri diritti pensa, come recita lo slogan, a dormire. Basti pensare che nel caso dell’aumento delle tasse universitarie, la Regione Calabria avrebbe potuto decidere (secondo quanto stabilito dal governo Monti) l’importo da far versare agli studenti, delineando tre fasce distinte di 120, 140 e 160 euro in base al reddito dichiarato, comunicando successivamente al governo, entro le scadenze previste, quanto deciso. Tuttavia ciò non è avvenuto, e automaticamente si è fissata una tassa unica di 140 euro a discapito di chi ha meno possibilità economiche (costretto a pagare di più) e a favore invece di chi problemi economici non ne ha (e che per assurdo si trova a pagare meno di quanto avrebbe dovuto).
Le stesse dimissioni del coordinatore della consulta studenti del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Catanzaro, Damiano Carchedi, debbono essere viste come una sconfitta da parte degli studenti universitari di UniCZ, colpevoli forse di troppo indifferenza nei confronti delle tematiche in questione. Con questa piccola iniziativa i ragazzi di Area Studentesca vogliono sensibilizzare gli studenti e incitare loro a stringersi intorno la loro associazione e ai rappresentanti di xxxx per dare filo da torcere a chi ci vuole muti, immobili e senza idee. La giornata di Giovedì 15 Novembre infatti è stato anche un modo, per Area Studentesca, di prendere una posizione ben precisa anche all’interno dell’ambito universitario, dove, a quanto pare, i problemi non mancano.
Problemi che sicuramente non si risolveranno da soli, nè tantomeno si può sperare, a questo punto delle cose, in un positivo intervento della nostra politica provinciale e regionale, impantanata nello stagno degli interessi e della burocrazia. Area Studentesca si augura che nelle aule universitarie, tra le importanti materie umanistiche e scientifiche, si possa pensare di intraprendere un tipo di formazione non scritta tra le pagine dei testi: una formazione indirizzata all’ottenimento dei propri diritti seguendo la strada delle proprie ragioni.