Il sindaco Sergio Abramo ha rivolto un messaggio augurale ai catanzaresi in occasione delle festività di fine anno, tracciando un bilancio dell’attività svolta dal comune nel 2003. Abramo ha richiamato le parole recentemente pronunciate dall’arcivescovo Antonio Ciliberti nell’omelia in occasione della tradizionale festa dell’Immacolata, quando aveva sottolienato che “sono troppi i giovani che abbandonano la nostra terra in cerca di lavoro”. Abramo afferma di aver privilegiato, in questi sei anni e mezzo di mandato, “la politica vera, quella di servizio del “fare, bene e presto”, rifuggendo per scelta, sempre, dalle polemiche personali e dal chiacchiericcio inconcludente parlato e scritto”. L’attuale amministrazione e il Consiglio Comunale, nella sua interezza, “stanno lavorando – ha ancora detto Abramo – ad un progetto, che sia in grado di liberare la città dall’isolamento al quale, negli anni passati è stata condannata da errate e ormai fatiscenti infrastrutture autostradali e dalla ormai insostenibile precarietà della vecchia strada statale ionica; un isolamento al quale, in anni più recenti, si è aggiunto l’impoverimento economico e strutturale causato dalla nascita delle province di Crotone e Vibo Valentia. Ed è così che fin dal giugno del 1997, anno del mio primo mandato di sindaco, si è cominciato a mettere mano alla realizzazione di un progetto di integrazione economica, sociale e territoriale che comprenda la cosiddetta area centrale della Calabria, quella che va dallo Ionio catanzarese al Tirreno lametino”. Secondo Abramo, “l’intuizione di dover rendere “forte” l’area centrale della Calabria, proprio per il contributo che essa può concorrere a dare ad un vero e proprio piano regionale, è divenuta, in questi pochissimi anni, almeno per quanto riguarda il capoluogo, già azione di governo, anche grazie al grande contributo fornito dalla maggioranza di centro destra e da tutto il civico consesso”. Il sindaco rivendica come “atti concreti” piani di intervento complessi come il patto territoriale, il PRU, il PRUSST, gli stessi programmi URBAN, il PIT e per ultime le misure contenute in Asse Città , peraltro già approvate in sede regionale. Per il sindaco di Catanzaro, “affermare una nuova visione territoriale dell’area centrale della Calabria, può e deve significare fermare antiche e nuove spinte campanilistiche quali quelle che agitano la città di Lamezia e che rischiano di segnare negativamente i partiti, tutti, nessuno escluso, e con ciò stesso la politica nei valori più veri e profondi”.(CNN 24.12.2005)
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