In riferimento a quanto pubblicato oggi da Calabria Ora, si diffida chiunque dall’accostare, anche parzialmente, il mio nominativo ai “contratti integrativi” reclamati dai calciatori della FC Catanzaro. Nel periodo in cui detti “contratti integrativi” sono stati firmati (maggio 2010), infatti, il sottoscritto era detentore di una esigua quota di minoranza, non aveva alcun potere di firma, né come amministratore né come delegato alla firma in Figc nel caso di squalifica sportiva dell’amministratore. Quanto affermo è a perfetta conoscenza sia dell’amministratore unico dell’epoca (Antonio Aiello) sia del suo procuratore speciale dell’epoca (Filippo Catalano), sia del segretario generale Nazario Sauro (che è stato sempre il depositario dei contratti che l’FC Catanzaro andava sottoscrivendo attraverso i suoi rappresentanti legali o loro delegati), sia del Presidente e dei componenti il Collegio sindacale della società, sia della Lega Pro. Non si capisce a che titolo, dunque, avrei potuto o dovuto firmare, nel maggio 2010, quattro dei tredici “contratti integrativi” poi depositati in Lega. I contratti cui immagino abbia fatto riferimento l’avvocato Rondinelli, legale del nuovo Catanzaro, non possono invece che essere quelli firmati nel luglio e agosto del 2009, dunque ad inizio stagione 2009/2010 e quando la società aveva appena proceduto ad una impegnativa ricapitalizzazione, su delega temporanea e specifica di quello che era ancora per poco amministratore unico (Pasquale Bove, che non poteva firmare in quanto squalificato) e su richiesta dell’amministratore unico che stava per subentrare (Antonio Aiello). E si tratta di contratti che riconoscono a tre calciatori (Vono, Di Cuonzo e Lodi) il contratto minimo federale, cioè circa 15.000 euro lordi (!), e solo ad uno (Montella) un contratto rapportato a quello che all’epoca appariva un equo compenso per l’acquisizione delle prestazioni e del cartellino di un giocatore che sembrava poter essere, in futuro, per le sue qualità e per l’interesse che suscitava in varie società anche di categoria superiore, una fonte di introito per l’FC Catanzaro. Diversamente da quanto riferito nell’articolo, dunque, non esiste, e lo si ribadisce con nettezza, alcun “contratto integrativo” firmato dal sottoscritto nel maggio 2010 allorquando la società si trovava già in difficoltà e il sottoscritto, azionista di minoranza, veniva peraltro a conoscenza delle decisioni assunte solo a posteriori. Cosa a suo tempo ripetutamente segnalata, anche a mezzo raccomandata, al Collegio sindacale ed all’A. U.
Contrattopoli: Soluri, “mai firmato contratti integrativi per l’FC”
La nota stampa dell’ex socio dell’Fc Catanzaro tirato in ballo dal quotidiano Calabria Ora