No alla divisione della Calabria in due maxi aree che schiaccino l’area centrale, si ad un riordino delle Province che tenga conto in modo equilibrato dell’estensione territoriale e del numero degli abitanti. Tutto ciò nel caso che la Corte Costituzionale decida di respingere i ricorsi presentate da diverse Regioni italiane, tra cui la Calabria, contro la legge che prevede la diminuzione degli Enti Intermedi. Su questa linea, al tempo stesso ferma e composta, si muoveranno nelle prossime ore i parlamentari catanzaresi, chiedendo un incontro urgente al ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, “allo scopo di capire i criteri che sono stati adottati dal tavolo tecnico per ridisegnare la mappa istituzionale della Calabria”. In ogni caso, le decisioni finali non potranno essere adottate senza consultare con gli strumenti democratici, non escluso il referendum, le popolazioni interessate agli accorpamenti. Il sindaco Sergio Abramo, d’intesa con il presidente della Provincia Wanda Ferro, ha chiamato a raccolta la delegazione parlamentare catanzarese in un momento assai delicato per il futuro della Città Capoluogo e di tutta l’Area centrale della Calabria che – ha detto il primo cittadino – “finirebbe per essere soffocata e privata di ruoli e funzioni dalla nascita della maxi Provincia Cosenza/Crotone forte di più di un milione di abitanti e dalla Provincia Metropolitana di Reggio con più di 700mila abitanti”.
Abramo ha incassato l’adesione dei parlamentari che ha incontrato stasera nel suo studio di Palazzo De Nobili (Mario Tassone e Giancarlo Pittelli) e di quelli che è riuscito a contattare telefonicamente (Pino Galati, Ida D’Ippolito, Michele Traversa, Vincenzo Speziali).All’incontro con Tassone e Pittelli hanno partecipato, oltre ad Abramo e Ferro, anche l’assessore regionale Domenico Tallini, il vicesindaco Sinibaldo Esposito e il presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone.La partita decisiva si gioca, dunque, in queste ore, poiché sembra che il decreto sul riordino delle Province possa essere discusso dal Consiglio dei Ministri già nella seduta di mercoledì 31 ottobre.
“Spero vinca la ragionevolezza – ha detto l’on. Pittelli – ma posso fin d’ora annunciare che se non ci sarà una soluzione equilibrata impugneremo il decreto del Governo davanti alla Corte Costituzionale e al Consiglio di Stato”.Il sindaco Abramo confida sull’impegno dei parlamentari catanzaresi che dovranno spiegare al ministro Patroni Griffi gli effetti devastanti dell’eventuale spaccatura dell’assetto istituzionale calabrese prima che venga assunta la decisione finale.“La nostra non è una battaglia campanilistica – ha concluso Abramo – poiché noi siamo, in prima battuta, per il mantenimento delle Province esistenti. Ma se la Corte Costituzionale non fermerà la legge di riordino, pretenderemo che gli accorpamenti avvengano in base a criteri certi, ragionevoli, equilibrati”.
Fabrizio Scarfone