“Se lo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria è – come ha affermato il ministro dell’interno Cancellieri – un”atto preventivo” per evitare che la presunta “contiguità” si trasformi in “infiltrazioni” criminali, allora con lo stesso meccanismo si sciolgano in maniera preventiva anche i Consigli Comunali di Napoli, Palermo, Catania e Caserta tra i più esposti in assoluto ai pericoli di “permeabilità” della camorra o di altre organizzazioni criminali.
E, sempre per restare in Calabria, si sciolga quello di Crotone, dove il rischio di condizionamento esterno dei clan di Isola Capo Rizzuto è tale da suggerire l’adozione di un analogo “atto preventivo”.
Sarà questo l’unico modo per dimostrare al Paese che lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria non è stato un atto punitivo, scaturito da una decisione politica.
Il Consiglio dei Ministri ha introdotto, con il caso Reggio Calabria, pericolosi precedenti che minano l’assetto democratico dello Stato repubblicano. Con la motivazione dello scioglimento “preventivo”, l’Esecutivo potrà, d’ora in poi, esercitare a piacimento questo sinistro potere che si fonda sulla discrezionalità.
Il decreto Cancellieri è un capolavoro di ambiguità che avrà pesanti ripercussioni in futuro, quando altri casi analoghi a Reggio Calabria finiranno sul tavolo del Consiglio dei Ministri.
Il mio ragionamento è semplice. Se il Governo aveva in mano tutti gli elementi probatori del condizionamento mafioso nel Comune di Reggio non poteva e non doveva limitarsi ad un “atto preventivo”, ma doveva assumersi la responsabilità di adottare un “atto repressivo”, indicando all’opinione pubblica i responsabili dei crimini. Se ciò non è avvenuto, vuol dire che tali elementi probatori non c’erano o quanto meno risultavano assolutamente insufficienti per motivare uno scioglimento “repressivo”.Da oggi in poi, grazie al decreto Cancellieri ogni Amministrazione potrà essere sciolta anche solo per un sospetto attraverso una sorta di “pulizia etnico-politica” preventiva”. Non a caso, qualche commentatore ha parlato di decisione “autoritaria” di un Governo tecnico – e quindi privo di legittimazione democratica – verso un’istituzione democraticamente eletta. E’ il declino dello Stato di diritto che vede sospendere la democrazia in una Città in maniera “preventiva”.