Un vero e proprio ‘’McDrive’’ della droga, quello organizzato in uno dei quartieri più a rischio della città di Catanzaro, Germaneto, dove in un complesso di villette a schiera residenziali, numerose famiglie nomadi, protagoniste dell’operazione ‘’Double Fault’’, smerciavano sostanze stupefacenti non solo ad assuntori catanzaresi, ma provenienti da tutta la Calabria. 1000 dosi di cocaina, 700 dosi di eroina, 500 di hashish e varie armi, il bottino che stamattina, la Squadra Mobile di Catanzaro, ha sequestrato durante l’operazione. 46 arrestati tutti ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’ennesimo successo “ spiega il Procuratore Vincenzo Lombardo“ dovuto alla bravura degli uomini della Squadra Mobile. Si può parlare, infatti, di una vera e propria operazione di destrezza compiuta dagli investigatori, che hanno piazzato senza farsi notare due telecamere riuscendo a riprendere l’attività criminosa. Perché ‘’Double Fault“ chiarisce il responsabile della Squadra Mobile Rodolfo Ruperti “ semplicemente perchè l’errore è stato doppio. Da un lato ha sbagliato chi pensava di integrare i rom consegnando loro delle villette a schiera quasi gratuitamente, dal’altro hanno sbagliato i rom sottovalutando le forze di polizia’’. Un vero e proprio traffico e il doppio senso è d’obbligo. La fila di auto in attesa della dose quotidiana, come testimoniano le immagini della Polizia di Stato, era lunghissima. I Rom, avevano organizzato un vero e proprio fortino, una zona militare, limite invalicabile. Senza la loro autorizzazione non si poteva passare. Ogni auto veniva fermata, sottoposta ad un controllo armato e solo dopo all’autista veniva consegnata la droga. ‘’Un’indagine difficilissima “ sottolinea il Questore Guidio Marino “ ed io devo sottolineare l’impegno della Squadra Mobile e mostrargli tutta la mia gratitudine ed ammirazione!. 100 le persone sentite per provare l’esistenza dell’attività , ma avremmo potuto sentirne più di mille, vista la quantità di clienti’’ continua il Procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.
Dosi celate sotto i neonati, all’interno dei passeggini, quello che spiace è¨ il coinvolgimento di minori nelle operazioni di spaccio’’ conclude Borrelli. Bambini che assistevano, mano nella mano con la madre, alla distribuzione della droga. Si tratta, dunque, di un vero e proprio ripristino della legalità , in una realtà caratterizzata da un ordinamento a parte, come se gli abitanti di quelle villette non facessero parte del resto d’Italia. Cocaina ed eroina i punti di forza del mercato, gestito completamente dai Rom, che sono divenuti nel tempo referenti, per il commercio di droga, della ‘ndrangheta. Punti di smistamento ottimi, perché grazie alla liquidità contante disponibile, acquistavano le sostanze stupefacenti immediatamente e senza il pagherò. Molte le donne coinvolte. Gli elementi acquisiti hanno documentato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere sicuramente fidelizzata alla ‘ndrangheta. Il gruppo criminale in questione, infatti, è il principale riferimento di altre organizzazioni criminali insistenti in aree territoriali nevralgiche del narcotraffico calabrese come Gioia Tauro, Rosarno, Marina di Gioiosa Ionica e la locride, Vibo Valentia e Isola Capo Rizzuto.