«Intollerabile come azioni e comunque stiamo parlando di reati». Il capo della Digos di Latina, commissario capo Roberto Artusi, assicura la massima fermezza nei confronti degli ultrà del Catanzaro.
Si tratta di un gruppo di facinorosi che, venerdì 7 settembre, ha fatto esplodere alcuni micro-fumogeni ma anche un grosso petardo sul finire della partita di calcio Latina-Catanzaro disputata al Francioni e finita con la vittoria della squadra nerazzurra per 1-0.
I fumogeni sono stati lasciati cadere sotto la curva che ospitava i tifosi del Catanzaro e il fumo si è sollevato subito creando piccoli problemi, ma soprattutto destando l’attenzione dei poliziotti della Digos.
Le telecamere del circuito tv interno e quelle portatili degli investigatori della Scientifica hanno inquadrato la scena e, soprattutto, i volti di alcuni protagonisti di questi gesti demenziali. «Siamo già al lavoro», spiega il commissario Artusi (nella foto) 38 anni, originario di Cosenza.
Ovviamente gli specialisti della Squadra tifoseria della Questura di Latina hanno già preso contatto con i loro omologhi della Questura di Catanzaro.
Il lavoro degli investigatori è seguito da vicino dallo stesso questore di Latina, Alberto Intini, sempre attento a qualunque episodio anomalo che accade nello stadio di calcio.
Alcuni degli ultrà calabresi avrebbero già un nome e un cognome, ma gli investigatori della polizia preferiscono non scendere nel dettaglio. Indubbiamente questi micro-fumogeni sono difficili da individuare con le perquisizioni a campione che vengono effettuate nel pre-partita dagli addetti ai controlli.
Ma è passato anche un petardo che, sul finire, della partita è detonato ai margini del campo di calcio. Anche in questo caso ci sono filmati, testimonianze e una pista precisa da seguire.
Fonte: www.ilmessaggero.it