Perché il titolo “Il leone socialista” ? “Perché Mancini era capace di battersi come un leone, con generosità e coraggio, senza preoccuparsi delle conseguenze e dei prezzi da pagare”, spiegano Giuseppe Petitto e Sergio Dragone, gli autori del film sul leader socialista che sarà presentato domenica 19 agosto, alle 21, all’anfiteatro della Villa Comunale di Soverato.
Un evento, voluto dalle Amministrazioni Comunali di Soverato e Satriano, che susciterà discussioni e polemiche attorno alla controversa figura dell’uomo politico più influente espresso dalla Calabria dal Dopoguerra ad oggi.
Aldo Moro poteva essere salvato ? Gli arresti degli esponenti di Autonomia Operaia furono realmente una montatura ? Chi causò la frana di Agrigento ? Perché Mancini venne accusato di essere il Grande Vecchio del terrorismo ? Chi ebbe interesse a trascinare il leader socialista in un drammatico processo per mafia ?
Questi alcuni degli inquietanti interrogativi a cui il film di Petitto e Dragone tenta di dare una risposta, attraverso la ricostruzione dell’irripetibile vicenda politica di Mancini. Si può dire che la storia personale di Mancini si intreccia con la storia dell’Italia Repubblicana.
L’iniziativa è dei Comuni di Soverato e Satriano e della Fondazione che porta il nome del leader socialista. In particolare, l’evento è stato voluto dal sindaco di Soverato, Leonardo Taverniti, dal presidente del Consiglio comunale Sonia Munizzi e dal sindaco di Satriano Michele Drosi.
Presenti i familiari più stretti di Mancini (il figlio Pietro, presidente della Fondazione, e il nipote Giacomo, già deputato e oggi assessore regionale al bilancio), alla fine della proiezione si confronteranno due noti giornalisti calabresi affermatisi a livello nazionale: Ida Dominijanni, firma storica del Manifesto, scrittrice e ospite fissa di Gad Lerner ne “L’Infedele” e Giuseppe Malara, giornalista RAI della testata ammiraglia del TG1.