Scongiurare la chiusura della Centrale Enel del Mercure, garantire tempi certi, procedure snelle e ripetere quel miracolo amministrativo già realizzato dalla Regione Calabria con il rilascio del Decreto di autorizzazione all’entrata in esercizio dell’impianto produttivo”. Questa la richiesta dei lavoratori della centrale e della filiera delle biomasse riuniti oggi a Catanzaro per chiedere l’aiuto della Regione Calabria dopo lo stop imposto dalla sentenza del Consiglio di Stato all’entrata in esercizio della centrale del Mercure a causa di un cavillo burocratico.
La manifestazione è cominciata attorno alle 10.30 in via Sensales, davanti alla sede della Regione Calabria, a Catanzaro, dove man mano lavoratori calabresi e lucani hanno affollato la via cittadina per chiedere di essere ricevuti dal Presidente Giuseppe Scopelliti. “Non siamo disposti ad aspettare ancora i tempi e i modi della burocrazia. E’ per questo che siamo qui a chiedere aiuto a chi già ci ha aiutati in passato” dicono in una nota i lavoratori presenti i quali hanno voluto ricordare che “prima di essere autorizzato definitivamente dalla Regione Calabria e bloccato ora dal Consiglio di Stato, il progetto era già stato già sottoposto a numerosi procedimenti, compresi quello autorizzativo dinanzi alla Provincia di Cosenza, due Valutazioni di Incidenza Ambientale da parte delle Regioni Basilicata e Calabria, numerose conferenze dei servizi, svariati pareri favorevoli dell’Ente Parco del Pollino, di due ASL e Arpa”.