Intervistiamo

Tallini sulla sentenza del Tar

Scritto da Redazione

“E’ davvero paradossale – oltre che irrispettoso verso il Tribunale Amministrativo – che la sinistra voglia fare passare la decisione del TAR di compiere accertamenti su alcune sezioni elettorali come una vittoria o, addirittura, come un’anticipazione del verdetto che i giudici emetteranno il 22 novembre.

“E’ davvero paradossale – oltre che irrispettoso verso il Tribunale Amministrativo – che la sinistra voglia fare passare la decisione del TAR di compiere accertamenti su alcune sezioni elettorali come una vittoria o, addirittura, come un’anticipazione del verdetto che i giudici emetteranno il 22 novembre.  Semmai è accaduto il contrario, visto che l’ordinanza del TAR ha praticamente sgonfiato il fantasioso teorema della sinistra che parlava di diffuse illegalità, dimezzando il numero delle sezioni contestate dalla sinistra: su 38 sezioni segnalate nei ricorsi, solo per 21 si sono richiesti accertamenti di natura puramente formale che riguardano la verifica dei verbali e delle schede. Errori che sarebbero riconducibili, eventualmente, ai presidenti di seggio, nominati dal Tribunale, e che dunque, secondo Scalzo, sarebbero i responsabili dei cosiddetti “brogli elettorali”.

Scalzo e la sinistra si aspettavano l’annullamento in prima battuta delle elezioni perché avevano costruito mediaticamente uno scenario di illegalità in gran parte dei seggi, tentando anche di confondere il percorso della giustizia amministrativa con quello della giustizia penale.

Il Tar Calabria non è caduto nella trappola tesa dalle sinistre che reclamavano una sentenza “politica”. I giudici hanno nettamente separato la loro attività da quella della Procura, chiedendo verificazioni specifiche su incongruenze di natura formale in un certo numero di sezioni. In altre parole, le attività della Procura su presunti episodi di compravendita di voti è ininfluente ai fini del pronunciamento del TAR.

Non abbiamo dubbi che le operazioni di verificazione delle procedure non modificheranno, se non a favore di Abramo, lo schiacciante risultato elettorale al primo turno, ottenuto con uno scarto di migliaia di voti e di parecchi punti in percentuale.

Come ha detto il sindaco, il centrodestra non ha nulla da temere da queste verifiche: la sinistra dimentica che siamo stati noi, per primi, a chiedere il riconteggio di tutte le schede perché riteniamo, a buon ragione, che a Sergio Abramo siano stati sottratti centinaia di voti, superficialmente annullati da presidenti di seggio non all’altezza della situazione.

Il sindaco Abramo ha dimostrato, ancora una volta, di essere un uomo delle istituzioni, rispettoso del lavoro che stanno compiendo i giudici amministrativi. Ha definito la decisione del TAR saggia ed oculata proprio perché – ribadiamo anche noi il concetto – gli accertamenti disposti fugheranno definitivamente i dubbi che la sinistra, alla ricerca di una impossibile vittoria a tavolino, ha ingenerato in parte dell’opinione pubblica.

Dispiace molto constatare che Salvatore Scalzo, che ritenevamo potesse rappresentare con maturità e senso delle istituzioni un’opposizione costruttiva, non ha resistito alla tentazione di fare il Masaniello della situazione. Continua, purtroppo, a cavalcare la tigre della Catanzaro mafiosa che ha prodotto danni incalcolabili alla nostra città. Se anche il procuratore Lombardo ha escluso che sulle elezioni di Catanzaro ci sia stato un condizionamento della criminalità organizzata, vuol dire che l’obiettivo unico di Scalzo è quello di coprire di fango la città e su queste rovine costruire le sue fortune politiche. Noi non glielo permetteremo e gli chiederemo di rispondere personalmente, in tutte le sedi, del male che ha fatto a Catanzaro e ai suoi cittadini.

Né possiamo dimenticare che Scalzo e il suo staff hanno bloccato con la forza, in pieno stile purghe sovietiche, l’attività della sezione 85 pur di impedire la vittoria di Abramo. Ci auguriamo che la magistratura voglia aprire un fascicolo su un episodio squadristico in cui si configurano precisi reati penali.

Sul piano generale, ribadiamo con forza che Sergio Abramo è il sindaco di Catanzaro, pienamente legittimato dalla volontà popolare e proclamato dagli organi preposti dalla legge.

Un sindaco che sta lavorando 16 ore al giorno per risolvere i guai creati dai sodali di Scalzo che hanno letteralmente dissanguato le casse del Comune e devastato con ondate di assunzioni illegali le società partecipate.

Dovrà partire al più presto una “campagna della verità” che consenta ai cittadini di Catanzaro di valutare, sulla base di documenti ufficiali e di cifre inoppugnabili, i misfatti che sono stati commessi dagli ispiratori di Scalzo ai danni della città”.

 

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Redazione

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