Ricorso Tar: il Comune risponde a Capellupo


Nota ufficiale di Palazzo De Nobili sull’intervento del Consigliere in ordine al conferimento degli incarichi legali agli avvocati Scoca e Iannello

 

“Dimenticando che la situazione drammatica delle finanze del Comune è tutta ascrivibile alla sua parte politica, come sta emergendo dalle varie inchieste giudiziarie e dall’esame dei documenti relativi alle società partecipate, il consigliere del PD Vincenzo Capellupo vorrebbe impedire all’Amministrazione attiva di difendersi da ricorsi elettorali che mirano al suo stesso annullamento.

Per quanto ci riguarda, la somma prevista per il professionista esterno – tra l’altro perfettamente in linea col tariffario professionale e secondo un compenso equamente fissato per ben due giudizi – è ben poca cosa rispetto ai gravissimi danni materiali e di immagine che i ricorsi proposti dal centrosinistra – se accolti – potrebbero arrecare all’Amministrazione e alla Città.

Il fermo amministrativo per un anno, il costo di nuove elezioni (circa 600mila euro), l’onta dell’annullamento del voto costituirebbero danni incalcolabili.

Si hanno buone ragioni di ritenere che i ricorsi saranno puntualmente respinti dal TAR e allora si tratterà di aprire una nuova partita, quella della restituzione dell’onore ad una città che è stata dipinta da Scalzo, Capellupo e soci come centro del malaffare. E di questo dovranno rispondere in tutte le sedi.

In tale ottica si inserisce l’incarico assunto, a titolo assolutamente gratuito, dal presidente dell’Ordine forense, avv. Giuseppe Iannello, che si propone come autentico paladino dell’immagine dell’intera città e non di una parte di essa. Al prestigioso presidente Iannello, così duramente offeso dalle parole del consigliere Capellupo, rivolgiamo la nostra più sincera solidarietà, confermandogli gratitudine per avere accettato un delicato incarico nell’interesse collettivo.

Altrettanto strumentale appare il richiamo del consigliere Capellupo all’esigenza di utilizzare l’ufficio legale interno dell’Ente. A parte il fatto che lo stesso consigliere si è recentemente scagliato contro l’apparato burocratico interno a proposito della pratica della mensa scolastica, c’è da rilevare che la complessità e l’eccezionalità dei ricorsi elettorali non si concilia con l’enorme mole di lavoro svolto dall’Avvocatura comunale e che dunque è stato necessario ricorrere a specifiche professionalità esterne.

Infine, c’è da sottolineare che l’incarico conferito agli avvocati Scoca e Iannello è di chiarissima natura istituzionale, a difesa dei diritti dell’Amministrazione attiva, e non di natura politica. Tant’è che il sindaco Sergio Abramo, nella sua sfera personale e politica, è assistito dagli avvocati Iannello e Zimatore, appositamente nominati dall’interessato, così come altri consiglieri comunali in carica hanno nominato propri legali”.

 

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Redazione

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