L’ex candidato a Sindaco dell’Area di Centro Pino Celi in comunicato inviato alla stampa, ha risposto ad alcune esternazioni di esponenti di rilievo dell’UDC calabrese in merito all’ultima tornata elettorale svoltasi nella città capoluogo.
“Credo sia opportuno rispondere a quanto leggo sulla stampa circa le dichiarazioni di alti esponenti dell’UDC calabrese in una riunione svoltasi venerdì a Lamezia Terme sul risultato di quest’ultima tornata elettorale a Catanzaro.
Certamente un quasi 6 per cento circa raccolto intorno al nome del sottoscritto è stato molto poco, ma non è poca cosa per chi si intende di politica; chi la pratica quotidianamente ricoprendo alte cariche istituzionali, non può considerare, né può far finta di niente in merito a quanto è successo al riguardo, prima e durante la campagna elettorale”.
“Ad onor del vero prosegue – corre l’obbligo di rammentare agli stessi ed in specie all’on Talarico, quanto segue:
1) il modesto risultato, va rapportato, in ogni caso, ad un solo mese di lavoro preparatorio nei confronti di chi ha avuto un anno (vedi Scalzo) o sei mesi (come Abramo)
2) i tentativi di togliere dei candidati dell’UDC sono stati esercitati sino all’ultima ora prima della presentazione delle liste.
3) le iniziative di far svanire liste associate dell’area di centro sono state tante, forse troppe, e reiterate.
4) non ho conosciuto, né ho avuto a disposizioni nelle liste dell’UDC, (nonostante ce ne siano), candidati assessori regionali, o liste di assessori regionali, come invece ne ha potuto usufruire il candidato Abramo, in maniera assolutamente determinante
5) non ho avuto liste del presidente Talarico, come invece, ha avuto Abramo con la lista del presidente Scopelliti.
In ultimo – prosegue Celi – da una semplice analisi del costo posso ben dire che dei voti di lista UDC, il sottoscritto, non ne avrà usufruito di più di un 30%.Ma questa analisi del voto, evidentemente, non interesse né all’onorevole Talarico, né all’on. Trematerra con i quali non ho avuto, nonostante il reciproco rispetto, il piacere di potermi confrontare dopo le elezioni. D’altra parte, chi sono io, se non poca cosa, rispetto al trascinatore Ciconte (mio ottimo amico), specie alla luce degli ultimi avvenimenti politici.Queste mie considerazioni ho ritenuto doverle esprimere per due ordini di motivi: insieme a tutti i collaboratori che mi hanno affiancato durante la tornata elettorale, a tutti i candidati nonché ai dirigenti ed esponenti politici, di primo piano, onesti, sinceri ed appassionati, ritengo importante, visto tutto ciò che è accaduto nella nostra città, difendere l’importanza del voto di tutti quei catanzaresi che mi hanno sostenuto;essendo l’UDC parte della coalizione che mi ha indicato quale candidato a sindaco dell’area di centro, mi sento di poter esprimere il mio pensiero, a chi parla di disfatta dell’UDC a Catanzaro: se disfatta – prosegue Celi – c’è stata è la vostra stessa disfatta, ed a me non appartiene. La disfatta di chi non riuscendo a fare sintesi in merito al progetto elettorale amministrativo, rema contro chi, il progetto, comunque lo ha portato avanti, non integrando candidati nella lista, lavorando sottobanco, (anzi in maniera quasi palese) magari a favore dell’avversario politico, salvo poi lamentarsi e puntare il dito contro chi, all’interno del partito è stato vittima di questo stesso atteggiamento. Ho aderito con spirito di servizio e senso del sacrificio al progetto, esponendomi in prima persona, con la voglia di mettermi a disposizione della comunità e dimostrare così che, la città, poteva e potrà contare su una alternativa nel pluralismo, che per me significa un ritorno alla civiltà democratica ed al rispetto delle tante persone libere del nostro territorio.
Io sono e resto a rappresentare la politica della persona e del bene comune – conclude Celi in una città che mai come oggi porta i segni di una sofferenza, politica, amministrativa e sociale, ma che, in ogni caso, deve pensare a costruire un futuro migliore insieme alle forze sane e libere della città”.