La delusione della coordinatrice provinciale del PdL Wanda Ferro per il varo della Giunta Abramo non ha ragione di essere e per più di un motivo”. Lo scrivono, in una nota congiunta , gli assessori regionali Domenico Tallini e Piero Aiello.
“Il più importante – proseguono – è che l’Esecutivo altro non è che un “monocolore” del Popolo della Libertà, guidato da un sindaco iscritto al partito e formato da personalità, alcune politiche altre tecniche, che si riconoscono pienamente nell’area pidiellina.
L’articolazione in liste è stata dettata dalla necessità di utilizzare al meglio il meccanismo elettorale delle “comunali”, mettendo in campo una pluralità di candidati che sul territorio ha raccolto quasi il 60% dei consensi.
Sergio Abramo ha scelto i suoi assessori in piena autonomia, facendo suo l’invito rivoltogli pubblicamente da Angelino Alfano all’Auditorium: tra l’interesse della Città e l’interesse del PdL non avere dubbi, scegli l’interesse di Catanzaro!
Nominando una Giunta sganciata dai giochi e dai veti di pseudocorrenti o di monocorrenti – affermano – Abramo ha lanciato un preciso segnale, la volontà cioè di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro per rimettere in piedi una città mortificata e piegata dalle emergenze.
Al posto dell’amica Wanda Ferro avremmo esultato, non solo per la presenza in giunta di quattro donne, ma soprattutto per il fatto che la vittoria di Sergio Abramo al primo turno ha avuto del miracoloso, visto che la Città, dopo le dimissioni dell’on. Traversa, aveva percepito il PdL come responsabile del disorientamento generale.
I consiglieri regionali della Città si sono assunti il gravoso compito di domare un incendio che stava divampando e che avrebbe potuto ridurre in cenere l’immagine del Buon Governo di Traversa, Ferro, Scopelliti.
Il PdL è riuscito, con una campagna elettorale responsabile e coraggiosa, a respingere le vergognose speculazioni sul caso Traversa e a riproporsi all’elettorato come forza di governo seria e costruttiva.
Esprimere delusione per il mancato ingresso in Giunta di una persona politicamente vicina – concludono Tallini e Aiello – può essere comprensibile, ma è un atteggiamento che si adatta più ad un capo corrente che non ad un coordinatore di partito eletto all’unanimità.
Siamo sicuri che un’analisi più fredda e serena sia sul dato elettorale sia sulla formazione della Giunta spazzeranno la delusione dell’amica Ferro, le cui qualità politiche sono fuori discussione, che potrà dedicarsi con rinnovata energia alla riorganizzazione e al rilancio del PdL in Città e nella Provincia”.