L’istanza, gravando sui crediti di Catanzaro Servizi, si ripercuote inevitabilmente sulla possibilità di pagare gli stipendi ai lavoratori. Inoltre, ritirandola, si potrà restituire serenità di giudizio al Commissario che dovrà decidere proprio prossimo 27 aprile se sciogliere o meno la società, mantenendo gli attuali livelli occupazionali di 170 lavoratori. Infatti, il Comune dovrà decidere se ricapitalizzare la società per le perdite di esercizio, che non dipendono dall’acquisto dell’immobile del Parco Romani, e quindi lasciare in vita la Catanzaro Servizi o decidere di mandare a case i lavoratori.
“Tengo in maniera particolare all’interesse dei lavoratori – ha spiegato Scalzo – e ritengo necessario mobilitarsi affinché non ricada su di loro il peso della questione Parco Romani – ha dichiarato Scalzo -. Ecco perché mi rivolgo pubblicamente agli imprenditori Gatto e Speziali affinché si trovi una situazione condivisa che possa aiutare centosettanta lavoratori in un così profondo periodo di crisi. Il mio non è quindi un intervento istituzionale o da candidato a Sindaco, ma un richiamo ad un senso di solidarietà condivisa. E sono sicuro che troverò ascolto. In ballo, lo ribadisco, c’è non solo il futuro di centosettanta famiglie: Catanzaro non può abbandonarle. Mi auguro che da qui a breve, dunque, si riesca a giungere ad una conclusione felice della questione”.
