ACIREALE CALCIO 1946
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PREMESSA
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Si
respira l’aria della supersfida in queste ore che precedono la rivincita della
finale play-off dello scorso anno. Domenica sarà di nuovo Acireale-Catanzaro, a
meno di sei mesi dalla Caporetto giallo-rossa del 15 giugno.
L’A.S.
Acireale Calcio nasce soltanto nel 1946 in un panorama sportivo, quello
siciliano, da sempre ricco di società calcistiche. Nonostante la vicinanza con
Catania, città e società di grande tradizione pedatoria, Acireale è pian piano
cresciuta fino a raggiungere nella metà degli anni ’90 i vertici del calcio
siciliano. Nei primi anni di vita gli Acesi disputano alcuni campionati di
serie C, sfidando anche il Catanzaro per quattro stagioni, prima di retrocedere
definitivamente nel 1952-53 nei dilettanti. Nei successivi 36 anni l’Acireale
gioca soltanto sette campionati di serie C all’inizio degli anni ’70, prima
della definitiva risalita tra i professionisti datata 1989. In sole due
stagioni i siciliani allestiscono una compagine che nel 1991 centra la promozione
in serie C1, proprio nell’anno della retrocessione in C2 del Catanzaro.Â
Dopo
altri due anni, nel 1993, l’Acireale raggiunge la storica promozione in serie
B, con Papadopulo in panchina. Di quella squadra fa già parte, insieme a
Pasquale Lo Giudice, l’attuale capitano della formazione granata Bonanno. Dopo
una salvezza stentata, ottenuta ai calci di rigore nello spareggio col Pisa,
nel 1995 gli Acesi retrocedono in C1. Tre campionati anonimi sono il preludio
alla retrocessione del ’98-99 in quarta serie. Qui ritrovano dopo quasi 50 anni
il Catanzaro. Nella prima stagione di C2, l’Acireale sfiora la promozione,
perdendo la finale play-off al “Partenio” di Avellino contro L’Aquila. Lo 0-0
finale al termine dei supplementari premia gli abruzzesi meglio piazzati in
campionato, ma l’Acireale recrimina per un rigore fallito da Russo e per non
avere sfruttato la superiorità numerica dal 35° minuto del primo tempo.
Due
anni di purgatorio, poi la storia recente della finale con il Catanzaro. Dopo
lo 0-0 dell’andata, la clamorosa vittoria allo stadio “Nicola Ceravolo” fa
esplodere la festa nella cittadina siciliana, rimandando di un paio di mesi il
sospirato ritorno del Catanzaro in serie C1.
L’Acireale
gioca nello stadio Comunale “Tupparello”, capace di 8.500 posti ma attualmente
omologato per soli 6.800, inaugurato nel 1993 in occasione della sfida con
l’Ascoli.
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I PRECEDENTI
Dopo
le quattro stagioni disputate insieme in serie C a cavallo degli anni ’50,
Acireale e Catanzaro si sono ritrovate solo negli ultimi quattro campionati di
C2. Il bilancio dei confronti al “Tupparello” è di una vittoria per l’Acireale
nel ’99-2000 (1-0, gol di Chianello) e tre pareggi nei tre successivi incontri
(1-1; 0-0; 0-0). A reti bianche anche la sfida di andata dei play-off della
passata stagione. In totale una vittoria acese e 4 pareggi, con 2 gol granata e
uno solo giallo-rosso, realizzato da Gragnaniello. Più accese le sfide al
“Ceravolo” con due vittorie per parte e un pareggio. Le due vittorie
dell’Acireale sono firmate da tre protagonisti della sfida di domenica: Russo,
Mastrolilli e Suriano. Al contrario Delle Vedove, il grande ex della partita,
aprì la strada nel 2001 ad una rotonda vittoria giallo-rossa.
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LA SQUADRA
L’Acireale è il classico
esempio di come una squadra senza stelle, senza giocatori di categoria
superiore, senza bizzosi fuoriclasse decaduti possa costruire un impianto di
gioco valido e spettacolare. Gli Acesi sono dunque una della squadre più
accreditate per il salto di categoria, avendo innestato sul telaio di
Costantini, già collaudato e rivelatosi vincente l’anno scorso, alcuni acquisti
di spessore. In porta è arrivato dalla Pistoiese Polito per sostituire
Pavarini, passato al Livorno dopo la grande stagione con l’Acireale. In difesa
il reparto è stato rinforzato con Pittilino, prelevato dal Benevento, ancora
poco utilizzato per via di un infortunio, e soprattutto con Paschetta,
svincolato dopo la scomparsa del Cosenza con la cui maglia ha giocato oltre 150
partite di serie B. Il reparto è completato da altri buoni giocatori
confermati, in particolare Lo Monaco, 23 enne titolare inamovibile; Bonanno,
capitano e bandiera acese dall’alto dei suoi 37 anni e delle sue 14 stagioni in
maglia granata; Suriano, pendolo mancino dello scacchiere di Costantini che l’anno
scorso chiuse col secondo gol il discorso-promozione a Catanzaro.
Il centrocampo è rimasto
sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso con Anastasi, Cardinale e
Delle Vedove, ex mai troppo rimpianto a Catanzaro dove ha giocato 52 partite,
realizzato 4 gol (uno proprio all’Acireale), indossato anche la fascia di
capitano nella sciagurata stagione 2001-2002. L’esperienza di Campofranco,
proveniente dall’Arezzo con trascorsi in B a Palermo, e il talento di Garzon,
22enne in prestito dal Chievo, costituiscono ottime alternative. Invariato il
reparto avanzato dopo l’arrivo a stagione inoltrata di Mastrolilli, 12 presenze
e 5 gol l’anno scorso, uno dei quali pesantissimo nella finale play-off. Al suo
fianco sulle due ali agiscono Russo, 7 reti l’anno passato con la maglia
granata e un’esperienza in A col Lecce, e Ventura. Proprio l’attacco sembra il
reparto più leggero e meno attrezzato della squadra, considerando che
Mortelliti e Frisenda sono mezze punte.
Con un paio di innesti a
gennaio, anche per dare consistenza alla panchina, l’Acireale potrebbe recitare
fino alla fine un ruolo di protagonista in questo campionato, senza correre il
rischio in caso di infortuni di dover ridimensionare i suoi sogni.
Formazione-tipo (3-4-3):
Polito, Pittilino, Lo Monaco,
Paschetta; Anastasi, Cardinale, Delle Vedove, Suriano; Russo, Mastrolilli,
Ventura.
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VERSO ACIREALE-CATANZARO
Grande attesa alle pendici dell’Etna per questa sfida con il Catanzaro,
preceduta da una settimana di sosta del campionato che è servita a ricaricare
le batterie. Per la verità la pausa potrebbe aver giovato maggiormente al
Catanzaro, apparso in affanno nelle due ultime uscite, mentre l’Acireale viene
da 4 vittorie consecutive ed è tornato con tre punti dall’insidiosa trasferta
di Martina (2-4), scavalcando così il Catanzaro nel ruolo di inseguitrice della
Viterbese. Il campionato dei siciliani è stato finora costellato da travolgenti
prestazioni fuori casa, dove l’Acireale ha ottenuto addirittura 5 vittorie e 2
pareggi in 7 partite, e da contraddittorie prove casalinghe. Un segnale
dell’atteggiamento tattico della squadra, maggiormente propensa – aldilà dei
numeri e dell’assetto tattico – a difendere per poi ripartire. Il 3-4-3 di base
diventa spesso un 4-5-1 con l’arretramento di Suriano sulla linea difensiva e
il ripiegamento a centrocampo delle due ali Russo e Ventura.
Comunque nelle ultime partite l’Acireale sembra
aver colmato anche questa lacuna tra le mura amiche cogliendo, dopo la
sconfitta con la Viterbese (0-1), due vittorie contro Sora (3-0) e Chieti
(1-0). Il bilancio casalingo è adesso di 2 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta
con 5 gol fatti e 2 subiti. In classifica gli Acesi hanno conquistato la
seconda piazza a due punti dalla capolista Viterbese con la miglior difesa
(solo 6 gol subiti, due dei quali nell’ultima partita a Martina) e un attacco
all’altezza dei più forti (18 gol realizzati, su cui però pesano i 4 gol
rifilati ai pugliesi).
Pochi problemi per Costantini in vista della sfida con il Catanzaro. In
difesa al posto dell’infortunato Pittilino sarà confermato Nigro (in
alternativa Di Salvatore o Danotti), mentre Suriano dovrebbe giocare più
indietro sulla linea dei difensori. A centrocampo, dopo i due gol realizzati in
Puglia, conserverà il posto Garzon, considerati anche i problemi fisici di
Anastasi. L’attacco è quello titolare con Mastrolilli, capocannoniere della
squadra con 5 gol, punta centrale, assistito da Russo e Ventura.
Il Catanzaro dovrà prestare particolare attenzione
alle veloci ripartenze dei granata, di solito inclini a lasciare costruire gli
avversari per poi punirli in contropiede. Domenica i ragazzi di Braglia sono chiamati a
riscattare la sconfitta della passata stagione. Senza rancore, ma guardando
solo all’importanza di questa sfida che potrebbe aprire orizzonti rosei per il
futuro giallo-rosso.
Probabile formazione(4-4-2):
Polito, Nigro, Lo Monaco,
Paschetta, Suriano; Garzon, Cardinale, Delle Vedove; Russo, Mastrolilli,
Ventura.
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I TIFOSI
L’Acireale non ha un grandissimo
seguito di pubblico soprattutto per la vicinanza di Catania e per la presenza
nella zona di molte altre squadre. Nel piccolo “Tupparello” la presenza media
di spettatori è di 1.750 unità circa (15° posto nel girone) con soli 684
abbonati. Cifre di poco superiori a quelle registrate l’anno scorso in C2:
1.150 spettatori medi, 537 abbonati. Domenica tuttavia è previsto il pubblico
delle grandi occasioni. In occasione della “Giornata Granata” indetta dalla
società siciliana e dell’arrivo di oltre 1.000 tifosi giallo-rossi, il
“Tupparello” sarà vestito a festa e, quasi sicuramente, farà registrare il
tutto esaurito.
Anche la tradizione ultras ad
Acireale non ha un grande passato. Il gruppo-guida è la Fossa dei Leoni,
fondata nel 1988, mentre la Gioventù Granata e i Viking sono formazioni più
recenti. Due i gemellaggi con Potenza e Savoia. Rivalità accese con le
principali squadre siciliane (Catania, Palermo e Messina, oltre che con i
Gelesi) e con i Salernitani.
I rapporti con gli Ultras
Catanzaro sono abbastanza tesi dopo la breve sassaiola in Sicilia l’anno scorso, in occasione
della finale play-off, e dei gravi
incidenti dopo il retour-match di Catanzaro.
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Ivan Pugliese