Se l’Università non è un bene privato abbiamo il diritto di capire bene cosa sta succedendo dentro e attorno all’Ateneo “Magna Graecia”, sia in merito ai flussi di finanziamenti previsti, sia in merito ai lavoratori licenziati, sulle vite dei quali – ci auguriamo – non si stiano consumando disegni oscuri. Crediamo perciò che il Rettore sia la persona più indicata per fare chiarezza sui tanti dubbi che stanno sorgendo e, nel contempo, invochiamo l’attenzione e la vigilanza della deputazione locale a cui chiediamo un maggiore attivismo sul tema della locale Università.
Per esempio abbiamo appurato che ben trenta milioni di euro dovrebbero essere erogati alla “Magna Graecia” di Catanzaro, così come deliberato il 30 settembre 2011 dal CIPE (Comitato Interministeriale per la programmazione Economica) e come si evince dalla Gazzetta Ufficiale pubblicata lo scorso 21 gennaio. E’ una notizia grandiosa, attorno alla quale però registriamo il paradosso del silenzio assoluto probabilmente dovuto al vuoto politico cui è sottoposta la nostra città. Eppure è un dato di grande importanza giacché si tratta dell’individuazione e dell’assegnazione di risorse riservate ad interventi che hanno una rilevanza quanto meno regionale, nell’ambito delle priorità strategiche sull’innovazione, la ricerca e la competitività del nostro territorio. Nello specifico leggiamo che venti milioni di euro sono assegnati dal CIPE per la realizzazione del Bioparco, mentre i restanti dieci milioni per l’Ospedale Veterinario, ciò che ci lascia favorevolmente prefigurare un positivo cambio di tendenza rispetto ai “maltrattamenti” subiti dall’Ateneo cittadino negli ultimi anni (alludiamo alla soppressione di alcuni corsi e di molte scuole specialistiche, nonché alla scorretta duplicazione messa in atto da altre Università calabresi, e ad alcuni aberranti traslochi pensati dalla Regione Calabria).
Tralasciando l’ambito tecnico e i dettagli degli interventi previsti dal CIPE, vogliamo soffermarci su una riflessione politica che tale ottima notizia ci sollecita, considerando che Catanzaro debba saper assecondare anche la sua vocazione di città universitaria e della cultura. Non si può nascondere che l’Ateneo “Magna Graecia” necessiti di una spinta concreta – che ancora purtroppo non si vede – per completare la sua missione e quindi rappresentarsi quale eccellenza in ambito nazionale. Vogliamo perciò leggere l’arrivo dei fondi destinati al Bioparco e all’Ospedale Veterinario come un nuovo inizio per il decollo dell’Università. Allo stesso modo, e nella stessa ottica, interpretiamo l’insediamento del CNR nel capoluogo di regione così come previsto da circa un anno, nonostante ancora nessun passo sia stato compiuto per rendere concreta un’operazione che – nel suo insieme – si inquadra in un razionale percorso tendente a restituire completezza alla ricerca e all’innovazione prodotte dall’ambito universitario.
Purtroppo, e come spesso accade dalle nostre parti, sistematicamente si insinuano dubbi. Nella fattispecie si cominciano a sentire voci scabrose secondo le quali quei fondi del CIPE potrebbero essere distratti. A queste voci se ne aggiungono delle altre che parlano di strani supposti “accorpamenti” fra Atenei calabresi funzionali a spalmare debiti. Pertanto invitiamo il Rettore, prof. Quattrone, a tranquillizzare l’opinione pubblica attraverso un aggiornamento costante circa i vari passaggi che si stanno effettuando per valorizzare sotto ogni profilo, e attraverso quali iniziative e progetti, l’Ateneo “Magna Graecia”; e quindi smentire i “disastri” o gli “inciuci” paventati da qualcuno.
Ci piace aggiungere a questa riflessione quanto già ribadito pochi giorni fa mentre piangevamo la scomparsa di Renato Dulbecco, ovvero l’importanza di mantenere la memoria di questo nostro illustre concittadino non già e non solo con un’intitolazione quanto piuttosto attraverso lo sviluppo della ricerca medico-scientifica, magari proprio in ambito genomico, all’interno dell’università catanzarese. Infine, la recente commemorazione di Venuta, che ha fortemente voluto il Campus, ci ricorda ancora di più che l’Ateneo deve essere salvaguardato. Il nostro impegno è quello di vigilare con occhi e orecchie attenti affinché non si compiano “furbate” ai danni dell’Università.