La traiettoria del proiettile, sparato da una pistola calibro 7.65 contro la finestra della cucina del “Dopo di noi”, il centro ospitato nella struttura gestita dalla “Progetto Sud” di don Giacomo
Panizza, prova che chi ha sparato lo ha fatto dall’alto verso il basso. E’ questo uno degli elementi su cui stanno effettuando le verifiche gli uomini della scientifica della Polizia di Stato. A renderlo noto e’ stato il prefetto diCatanzaro, Antonio Reppucci, parlando con i giornalisti nel corso del sopralluogo effettuato nella struttura di via dei Bizantini. ”La traiettoria del proiettile – ha dichiarato testualmente Reppucci – e’ dall’alto verso il basso. Certamente non era destinato a fare male. Se e’ un atto simbolico rimane un atto simbolico e volevano solo intimidire. Dovrebbe essere partito da qualche casa di fronte. Si sta verificando questo. Tutto – ha aggiunto facendo riferimento all’intimidazione della notte di Natale – puo’ essere collegato, pero’ in mancanza di indizi e di certezze possiamo solo al limite parlarne. Se volevano, potevano costruire un atto intimidatorio piu’ eclatante. E’ questa la mia perplessita’. Se volevano collegare tutto alla marcia di mercoledi’, potevano fare qualcosa di piu’ eclatante”. ”E’ prematuro – ha concluso – dare una soluzione definitiva o un giudizio definitivo. Io dico: puo’ essere l’atto di uno squilibrato alcolista o che ha assunto stupefacenti come puo’ essere un atto intimidatorio. Se e’ un atto intimidatorio, pero’, io dico che non abbiamo paura di niente perche’ lo Stato continuera’ a reagire. La magistratura con sequestri ed arresti ha fatto un lavoro pregevole e si continuera’ perche’ bisogna colpire nella tasca questi animali, senza nessuna offesa per gli animali. Per me rimangono delle bestie, degli ominidi senza cervello che non la vinceranno perche’ lo Stato non demordera’ e fara’ sentire la sua forza e la sua energie e continuera’ a sequestrare e confiscare beni, come e’ stato fatto nell’ultimo anno: beni per oltre 500 milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza tra mobili, immobili e denaro. Si continuera’ con gli arresti e le operazioni”.
Il Coisp, sindacato di Polizia ha dichiarato: “Provocatoriamente potremmo dire di essere stanchi di dare solidarietà a chi in questa terra con la sua normalità cerca di far diventare alcune zone più normali. Siamo stanchi di leggere i proclami di una politica troppo auto referenziale che non offre il giusto sostegno agli operatori di pace”. – Lo sostiene Giuseppe Brugnano, Segretario Regionale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – dopo l’ennesima intimidazione nei confronti di Don Giacomo Panizza. “Già perché Don Giacomo Panizza, contro la cui comunità sono stati sparati ancora colpi di pistola, è un operatore di pace in una terra in cui è in atto una vera e propria guerra, – continua Brugnano – combattuta dalla malavita senza esclusione di colpi. Siamo certi che Don Panizza, da vero combattente, non mollerà, e noi lo incitiamo a farlo assicurandogli al nostra vicinanza sia come poliziotti sia come cittadini. Ma sono ancora troppo larghe le maglie della legalità e purtroppo – conclude il Segretario calabrese del Sindacato Indipendente di Polizia – è ancora facile per un antistato senza scrupoli colpire chi lo Stato lo serve anche così, in silenzio e con semplicità come Don Giacomo e i tanti preti che combattono le loro battaglie quotidiane in questa regione che cerca la sua rivincita”.
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