In un periodo in cui individui strampalati, chiamano in causa persino il Papa, non ci si può meravigliare di quello che accade anche ai comuni mortali, soprattutto in una realtà come quella calabrese, in cui la vita politica è contrassegnata da particolare ferocia. Un esponente politico da sempre appartenente alla barbarie, sin dalle sue origini, è l’assessore Tallini, che dovrebbe, lui si chiedere scusa alla Città per i danni causati in non si sa più quanti anni di gestione e per altre molteplici questioni riguardanti sia il suo passato che il suo presente politico. Oggi strumentalizza una vicenda nella quale sia l’Amministrazione Comunale di centrosinistra, che la Fondazione Politeama sono assolutamente estranee. Si può sopportare tutto, offese gratuite, false accuse, ma quando si arriva a questi livelli non si può certo tacere. L’unica cosa su cui si può concordare è la necessità che si vada fino in fondo, per acclarare la realtà dei fatti che risalgono a circa un anno e mezzo addietro, con presenze che nessuno a Catanzaro conosceva. Tutto il resto significa voler andare a caccia di farfalle, nel tentativo di alzare polveroni per coprire ben altre gravi vicende e per tentare di offuscare l’ampio successo di Salvatore Scalzo.
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