Un magistrato in servizio alla direzione distrettuale antimafia di Bologna, poi divenuto procuratore aggiunto di Modena, sarebbe stato pedinato in passato da esponenti del clan dei Casalesi. A quanto si apprende, lo avrebbe raccontato nelle scorse settimane un collaboratore di giustizia a inquirenti in una inchiesta a Catanzaro.
Si tratterebbe di un particolare riferito dal pentito «de relato».
Il magistrato in questione, Lucia Musti, non ha voluto commentare la notizia, che è giunta nella città emiliana pochi giorni fa. Il magistrato potrebbe a breve, in via cautelativa, essere sottoposto a forme di tutela.
I pedinamenti sarebbero iniziati quando il pm era in servizio a Bologna, e proseguiti anche dopo il trasferimento nel settembre 2009 a Modena, anche se poi l’abbandono della Dda avrebbe, sempre secondo il pentito, «tranquillizzato» chi pedinava il magistrato.