Sento il dovere morale – dopo mesi di totale voluto silenzio – di dover replicare alle esplicite allusioni fatte dal Presidente Cosentino in ordine alle “passate gestioni” ; non so se per mancata conoscenza dei fatti o per malafede, il Presidente continua ad accumunare gestioni poco accorte che hanno determinato il fallimento dell’FC Catanzaro e la quasi scomparsa del calcio in città, all’appassionato, disperato tentativo, peraltro riuscito, di tenere la barca a galla operato nell’ultima annata.
Ricorderà bene il Presidente, che nell’estate del 2010 era stato più volte individuato quale nuovo possibile acquirente della società, e come, a fronte delle enormi difficoltà economiche, pur con la prospettiva di un sicuro ripescaggio in Prima Divisione, non se la sia sentita di assumersi tale impegno.
Qualche ingenuo innamorato del Catanzaro, tifoso fra i tifosi e con l’unico handicap di non avere le necessarie risorse economiche, si è invece rimboccato le maniche cercando di salvare il salvabile.
Quanto affermo è riscontrabile da documenti ufficiali che possono essere messi a disposizioni di chiunque intenda verificarli.
Nel corso della stagione 2010/2011, lungi da aver creato ulteriori debiti , la società, in una situazione ambientale non certamente favorevole determinata anche dal giustificato scoramento dei tifosi che hanno visto svanire in pochi giorni ogni futuro, ha operato con grande determinazione con lo scopo iniziale di trovare una nuova proprietà e con la lungimiranza di capire, poi, che soltanto il mancato ritiro della squadra dal campionato avrebbe potuto lasciare aperta una speranza.
La prima operazione effettuata, sempre nell’ottica di abbattere i debiti per favorire l’acquisizione della società, è stata quella di risolvere i contratti più onerosi; non tutti sanno infatti che i c.d. doppi contratti sottoscritti a maggio 2010 avevano durata fino al 30 giugno 2011. Tale operazione, a cui si sono aggiunte ulteriori rescissioni nel periodo dicembre 2010/gennaio 2011, ha alleggerito le casse di oltre € 1.000.000 comprensivi di tasse e oneri accessori.
Sono rimasti in vita soltanto pochi contratti piuttosto onerosi, anche se ben lontani dalle cifre dei precedenti anni, e una decina di contratti al minimo federale, ai quali si sono aggiunti poi ulteriori contratti a costo zero per la società .
A rischio di ancor maggiore impopolarità si è resistito strenuamente ai tentativi – invero poco seri – di acquisizione della società da parte di soggetti poco credibili .
Si è portata avanti, anche dopo la dichiarazione di fallimento, la gestione provvisoria, con il duplice risultato di salvare il titolo e acquisire oltre € 220.000 di contributo della Lega per il minutaggio dei giovani che è servito per abbattere il debito sportivo e quindi favorire l’acquisizione della società da parte di Cosentino; sarebbe bastata la rinuncia ad una sola partita – anche della Berretti – per perdere tutti i contributi.
E’ sufficiente confrontare i dati del bilancio al 30 giugno 2010 con quelli al 30 giugno 2011.
Peraltro la mia onesta e integrità morale è dimostrata dal fatto che il contratto del calciatore Ferrara, ai minimi federali e con scadenza 30 giugno 2012, è stato sottoscritto nel giugno 2009 sotto la gestione Bove, quindi ben prima del mio interessamento alla gestione della Società e dopo diversi anni di militanza dello stesso fin dalle giovanili a tempi dell’U.S.
Ora, invece, una breve parentesi per spiegare perché all’inizio ho parlato anche di malafede.
Anche ciò che segue è documentato da scambi di note, lettere, e.mail e quant’altro.
A seguito dell’acquisizione della società da parte del Presidente Cosentino, attese le difficoltà che tutti ricorderanno per ottenere il riconoscimento del titolo e quindi l’iscrizione al campionato, sono stato contattato dai consulenti della Società Dr. Repaci, Dr. De Filippo e Avv. Corea affinchè dessi una mano per aiutarli a risolvere l’intricata vicenda; ho fornito la mia spassionata collaborazione, essendo addentro alle questioni societari, ai consulenti, al curatore ed al Giudice Delegato, senza ricevere ne pretendere mai alcun ringraziamento…..perchè un prezioso insegnamento che mio padre mi ha lasciato diceva “ fai le cose che senti di fare per amore e non perché pensi di poter avere riconoscenza per quello che fai”.
Durante la fase del ritiro a Polistena, infine, e nelle successive prime uscite di coppa Italia e campionato, quando, pur senza dirlo, era indispensabile il mio aiuto, non era stato mai messo in discussione né il mio operato né la mia onestà, né tantomeno discussa la presenza del “fardello” nell’ambito della rosa della prima squadra; dal 1 ottobre in poi, ossia dopo che sono stati curati tutti gli adempimenti necessari ad evitare possibili sanzioni amministrative ed economiche al nuovo Catanzaro, la cui scadenza era il 30 settembre, improvvisamente tutto è cambiato e sono cominciati esili e umiliazioni. Per quale colpa ? Essere mio figlio ?
E infine, nonostante tutto, l’ultima prova d’amore verso il Catanzaro, tramandato da generazioni, quando convocato dalla Federazione per testimoniare sul caso Di Meglio ha ritenuto di non dover presenziare alla convocazione.
Questo è il pesante “fardello” del Catanzaro…..