Era quasi da un mese che il Catanzaro non giocava al “Ceravolo”. L’11 dicembre dell’anno scorso l’ultima partita vinta con il Fondi per 2-0; dopo 27 giorni ci si ritrova contro il Melfi per la prima di ritorno ed ancora un 2-0 per iniziare bene il nuovo anno. Tremilacinquecento fra abbonati, paganti e accrediti vari hanno gremito gli spalti dell’impianto di Via Paglia. Pur non essendo il Melfi una compagine di grido l’attesa fra i tifosi delle aquile era alta. Infatti, oltre alla voglia di rivedere 11 maglie giallorosse (che sarebbero più belle con i pantaloncini bianchi…opinione personale) correre in campo c’era la novità dei nuovi innesti.
La partita per una serie di motivi non era facile; l’incognita del come ci si ritrovasse dopo il panettone, la sorpresa di venerdì dell’Aversa che impattava a Perugia e le difficoltà che potevano esserci per l’inserimento negli schemi degli ultimi arrivati preoccupavano e non poco. L’entrata ai cancelli dello stadio è stata facilitata dalle nuove tessere d’abbonamento testate ad hoc per la lettura ai tornelli. Qualche attesa di troppo per entrare sugli spalti ma riteniamo che sia impossibile per tanti arrivare prima visto il folle orario delle 14,30 che non contribuisce ad aumentare le presenze (da record per Seconda e Prima Divisione).
Nessuna sorpresa all’entrata delle squadre in campo. Mister Cozza dall’inizio manda in campo Quadri e Giampà e ripropone il suo 3-4-3 con l’ex del Campobasso a giostrare nel mezzo con Maisto e “Mimmo” a fare il quarto centrocampista a destra. Il Melfi si presenta abbastanza abbottonato con una difesa che spesso difende a cinque. Il pronti via vede un Catanzaro che alla prima vera occasione rischia di passare. Con due passaggi, sull’asse Giampà-Esposito, Masini è messo nella condizione di presentarsi a tu per tu con Scuffa che allunga il piedone e salva gli uomini di Rodolfi dalla capitolazione immediata. Dopo questo lampo il Catanzaro inizia a prendere le misure sugli avversari che non disdegnano qualche sortita in avanti facendosi anche notare per alcuni buoni fraseggi. Addirittura per ben due volte i giallo verdi si affacciano dalle parti di Mengoni che deve prima intervenire su un’incursione che gli provoca una ferita al volto e poi è Sirignano che s’immola su un tiro da due passi dell’attaccante avversario.
Il divario tecnico in campo è pero evidente, non per niente gli uomini di Cozza hanno ben 21 punti in più rispetto agli avversari. Maisto e Quadri che per la prima volta giocano insieme devono trovare le misure ma quando con il passare del tempo l’intesa comincia a funzionare è il Catanzaro a creare ripetute azioni da goal che non si realizzano per le prodezze del sosia di Handanovic. Il goal è comunque nell’aria ed è proprio il nuovo arrivato Quadri che con una traiettoria d’angolo scavalca l’uomo appostato sul primo palo e inganna il portiere che accompagna il pallone in rete. Sull’1-0 il Catanzaro senza strafare gioca sul velluto e sfrutta il suo possesso palla. L’arbitro è fiscale. Per lui potrebbe starci uno striscione “qua è come stare in Serie A”. Controlla se il calciatore ferito può riprendere il gioco, fa rispettare la posizione della palla al punto giusto quando deve ripartire l’azione e infine punisce un’entrata rude di Sirignano che per doppia ammonizione viene sbattuto fuori. Non si accorge però che il loro portiere gioca con la stessa maglia simile ai suoi compagni, e dalla nostra curva dove la visuale non è delle migliori spesso si sente “ma parau u portera o a cacciau u difensore e subba a linea”.
Nella ripresa Cozza ridisegna la sua squadra rimasta in 10 e il Catanzaro continua ad essere il padrone del campo. Esce una punta, Esposito, ed entra Narducci. Giampà che era stato dirottato a destra nella prima parte di gioco nella ripresa entra di più nella manovra del gioco e fornisce il suo importante contributo nel mezzo sia come recupera-palloni che nel fare ripartire la manovra. Il secondo goal nasce proprio da una rapida ripartenza che per un controllo errato di Masini (il terreno di gioco sotto la “Capraro” non era al meglio oggi) sta per svanire. L’ex Lucchese però con maestria recupera tempo e palla all’avversario e fornisce un assist al bacio per Quadri: appoggio all’indietro al suo collega di reparto Maisto che con un tiro d’interno di sinistro a girare buca la rete avversaria facendo esplodere di gioa i tifosi. Del resto della partita c’è poco da raccontare tranne l’entrata di Ulloa per Maisto per dare più sostanza alla zona nevralgica e la standing ovation per Quadri che lascia il posto a Maita.
E’ un Catanzaro destinato a crescere, è un Catanzaro che ci sta facendo riparlare di calcio, di acquisti, schemi e moduli. Un raggiante Cosentino alla fine con i suoi ragazzi sotto la curva ha raccolto tanti applausi. Adesso bisogna dare continuità perché la rincorsa è appena iniziata. Domenica giocheremo allo stadio “Iannello” di Frattamaggiore contro il Neapolis e non possiamo non seguire il Catanzaro. Venti km circa più avanti c’è il San Paolo, chissà se fra qualche anno non torneremo là. Sognare adesso non è più un peccato. Forza Giallorossi.
SF