Esprimiamo serie perplessità circa la legittimità sostanziali operate fuori tempo massimo dalla giunta presieduta dal vice sindaco Maria Grazia Caporale. Ragioni di opportunità e correttezza istituzionale avrebbero, infatti, consigliato di soprassedere rispetto a delle nomine nessuna delle quali nessuna risulta indifferibile e, pertanto, opportunamente lasciate a chi subentrerà a brevissimo tempo alla guida dell’amministrazione comunale. Hanno, invece, prevalso evidentemente ragioni meno nobili, legate alla “sistemazione” di amici, parenti e compari. Così al di là del valore professionale e umano dei nominati sul quale non ci permettiamo di pronunciarci, le nomine hanno soddisfatto appetiti dell’ultima ora violando, quindi, la buona amministrazione ma anche la legge: queste nomine decadono con il decadere del sindaco e, pertanto, dovranno avere necessariamente vita breve. Nomine che violano la legge, altresì, perché come recita l’articolo 50 comma 8 del testo unico degli Enti locali – la legge 267 del 2000 – la giunta può procedere alle nomine degli amministratori di enti o settori dell’amministrazione seguendo, però, gli indirizzi dell’organo supremo di governo, ovvero il consiglio comunale. Nel caso di specie, non soltanto il consiglio comunale non ha indicato alcun indirizzo cui la giunta avrebbe dovuto attenersi, ma al contrario ha licenziato nel corso dell’ultima seduta del 3 gennaio scorso, uno specifico ordine del giorno nel quale diffidava la Giunta stessa dal procedere a nomine di qualsivoglia natura per evidente ragione di opportunità politica e amministrativa. Ci affideremo, pertanto, alla corretta attività del commissario che con ogni probabilità verrà ad insediarsi sin dalla prossima settimana perché possa ragionevolmente provvedere alla revoca di queste affrettate nomine e precedere in termini di legalità e correttezza. Al riguardo questa stessa nota viene trasmessa al prefetto Antonio Reppucci perché la porti a conoscenza del commissario.
Sulle nomini “veloci” Occhini scrive al Prefetto e si appella al Commissario
Hanno prevalso evidentemente ragioni meno nobili, legate alla “sistemazione” di amici, parenti e compari.