Un cast stellare che comprende nomi come Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci e Rosalia Misseri, ventidue ballerini-coristi che cantano dal vivo sulle basi musicali realizzate da una grande orchestra sinfonica di settanta elementi, una spettacolare scenografia con otto enormi carri mobili, proiezioni,effetti scenografici speciali, ed i costumi e le coreografie da grande teatro musicale.
Con questi ingredienti straordinari arriva al teatro Politeama di Catanzaro il musical dell’anno, “I Promessi Sposi”, per la regia di Michele Guardì. L’opera musicale sarà presentata dal 5 al 9 gennaio con ben sei alzate di sipario (nell’ultima giornata è prevista anche una matinè e per le scuole). Lavoro ambizioso a cui il famoso autore e regista televisivo ha dedicato (assieme al Maestro Pippo Flora, autore delle musiche) le vacanze estive degli ultimi dodici anni.
Un kolossal costato sei milioni di euro, che è stato costruito a poco a poco ed il cui risultato, a valutare il gradimento del pubblico che lo ha seguito dal vivo, è stato entusiasmante.
Il botteghino del Politeama è subissato di richieste che arrivano da tutta la regione per un evento destinato a ripetere i fasti di Notre Dame de Paris. Richiamare alla vita un’opera straordinaria che non perde di fascino e di attualità, mantenendo fede il più possibile al testo originale. Questa la “mission” nella quale si sono impegnati Michele Guardì nella stesura del testo, Pippo Flora nella realizzazione delle musiche, Luciano Ricceri per la scenografia e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di uno spettacolo tanto imponente. Selezioni ricercatissime hanno riguardato gli attori, i ballerini, i musicisti, tutto il cast. I lunghi tempi di preparazione, l’investimento economico ed emotivo, non vengono rimpianti nemmeno un secondo: gli spettatori restano sbalorditi da quello che sembra essere il primo “colossal” teatrale realizzato in Italia. Un allestimento che in ogni caso garantisce di mantenere la grandiosità delle prime messe in scena, ricco di effetti speciali e ideato su un ottimo mix tra l’architettura tipica del musical e quella dell’opera lirica