Su USCatanzaro.net in giornata l’esito dell’incontro.
La prima partita è amministrativa e si giocherà su un tavolo di fuori città , per evitare che curiosi possano disturbare la trattativa. Eâ un incontro senza pronostici: da una parte, una maggioranza azionaria che si presenta dimissionaria, che ha più volte dichiarato di volersi mettere da parte e su cui pur grava qualche sospetto che sia vero il contrario; dallâaltra, persone decise a rilevare la società , ma appena nota negli ambienti del calcio per una vicepresidenza di Talarida nel Consiglio dâamministrazione della Pistoiese. Su questi ultimi operatori, però, grava una giustificata prudenza della generalità dei tifosi, diffidenti ad affidare ad imprenditori esterni il progetto di riscatto del loro Catanzaro. Questo gruppo del nord, dâaltra parte, è generalmente considerato il più credibile, rispetto a quello di una presunta cordata dâimprenditori locali, di cui non si conoscono i nomi, ma solo quello del professionista che li rappresenterebbe. Se Mancuso, comunque, vorrà realmente cedere, si vedrà in giornata. Da quanto variamente appreso, il successo dellâoperazione dipenderà , quasi completamente, dallâabbattimento o riduzione di quei circa 550 mila euro dâanticipazioni dellâex Presidente giallorosso. Le premesse della trattativa non sono idilliache per il risentimento espresso, nel comunicato della società di giovedì scorso, nei confronti della controparte che avrebbero leso un concordato patto di riservatezza. Nella giornata dei comunicati, la società ne ha diffuso un altro, in cui ha continuato ad esternare contrarietà per notizie di mercato che disturberebbero i giocatori giallorossi, evidentemente più sensibili rispetto a tutti gli altri loro colleghi.
Fabio Blasco – Gazzetta dello Sport