Il 2 dicembre ricorreranno gli 80 anni dalla nascita di Maria Callas. La citta’ di Catanzaro le tributera’ un omaggio dedicandole lo spettacolo di danza “Maria Callas, la voix des choses” di Micha Van Hoecke in programma al Teatro Politeama l’8 dicembre. La “dedica” alla Callas e’ stata decisa dai vertici della Fondazione Politeama-Citta’ di Catanzaro, presieduta dal sindaco Sergio Abramo, allo scopo di celebrare “una delle icone culturali dello scorso secolo”. Ne ha dato notizia il Sovrintendente della Fondazione, Mario Foglietti. All’Ensemble del grande coreografo belga Micha Van Hoecke e’ affidata l’esecuzione di uno spettacolo che ha gia’ suscitato l’entusiasmo di pubblico e critica. Maria Callas – La voix des Choses evoca uno dei piu’ affascinanti spiriti artistici dello scorso secolo, fuggendo ogni banalita’ biografica, e rapendo il pubblico in un’incantata armonia di musica lirica (vengono usate registrazioni originali del grande soprano), di immagini forti e delicate, di ineccepibili intrecci di duetti, assolo, momenti d’assieme, in cui i sedici danzatori si esprimono con un’intensita’ ed una precisione calibrata “al respiro”. L’omaggio a Maria Callas diviene cosi’ un percorso d’amore, di gioia, di dolore nel cuore di una donna, ove trovano spazio dolci sentimenti, memorie di teatro, antiche appartenenze. Un labirinto in cui risuonano – con Verdi, Bellini, Gluck, Massenet, Saint-Saëns – la sensualita’ di Carmen, lo strazio di Medea, il romanticismo di Isotta… Sullo sfondo il mare. Il Mediterraneo, l’Egeo: una culla a cui, conclusa la propria parabola d’arte e vita, Maria Callas ha voluto fare ritorno. Maria Anna Kalogeropoulos, questo il vero nome del soprano, nacque a New York il 2 dicembre del 1923. Di origine greca, studio’ con E. de Hidalgo ad Atene, dove canto’ a 15 anni nella Cavalleria rusticana di P. Mascagni. Nel 1947 debutto’ a Verona nella Gioconda di A. Ponchielli; dal 1950 trionfo’ nei maggiori teatri lirici del mondo in un vasto repertorio, distinguendosi per il timbro singolare, non bello secondo i canoni tradizionali ma straordinariamente espressivo, la spiccata padronanza tecnica e l’alto senso drammatico. (CNN 24.11.2003)
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