Il Catanzaro sulle tracce dell’Udinese

Prosegue il bel cammino dei giallo-rossi in casa con la seconda vittoria consecutiva e il consolidamento del primato di seconda migliore squadra in casa di tutte le serie professionsitiche (7 vittorie e 2 pareggi). Se pensiamo che i due pari sono arrivati con Milazzo e Vibonese, lo score avrebbe potuto superare quello dell’Udinese (7 successi su 7 gare). Ora la classifica ci vede al terzo posto, ma con una gara da recuperare con la Vigor Lamezia, sospesa per l’infortunio all’arbitro. Una curiosità che non ha precedenti per le Aquile, anche se nella stagione 1975-76 ci fu un infortunio ad un guardalinee in occasione di Catanzaro-Novara. Una storia molto nota in città che . Alla fine di quella stagione i giallorossi centrarono la promozione in serie A.

COPPIA-GOL – Vittoria voluta ed ineccepibile quella col Fondi, col risultato che si è schiodato dallo zero a zero solo nel secondo tempo, dopo una serie di azioni da rete ed una traversa di Carboni, 10° legno stagionale. Gli attaccanti non hanno deluso le aspettative: per la quarta volta su  quattro in questo campionato, la segnatura contemporanea del duo Masini-Carboni, è valsa una vittoria. Il Fondi torna a casa con un secco 2-0, ma il passivo poteva essere molto più pesante. Nella scorsa stagione, invece, i laziali erano riusciti, nel primo incontro in assoluto tra le due compagini, a riportare uno storico successo per 3-1 nei minuti di recupero della gara, in una stagione in cui il “Ceravolo” è stato terreno di conquista per quasi tutte le squadre del girone. 

AVANTI IN COPPA – Il Catanzaro B avanza in Coppa Italia Lega Pro e raggiunge i quarti di finale della competizione tricolore. Un risultato ottenuto in altre due occasioni (stagioni 1992-93 e 2001-02) e nostro miglior piazzamento di sempre. Ora si disputerà un turno atipico: non un confronto diretto con una singola squadra, ma un mini torneo a tre, con partite di solo andata, che decreterà l’accesso alle semifinali. Una formula simile fu adottata nella stagione 1992-93 per gli ottavi di finale. In quel caso, sempre in un girone a tre con Catanzaro, Palermo e Catania (fa tremare il pensiero che ora queste squadre stazionino stabilmente in massima serie), le squadre si affrontarono in gare secche, tutte disputate a Palermo ad inizio gennaio 1993. Il Catanzaro con una vittoria (3-1 al Catania) ed un pari (1-1 al Palermo ) riuscì a superare il turno ed accedere ai quarti dove fu fermato dal Como.

SIRIGNANO E SCERBO – Altra gradita sorpresa di questa competizione, che spero possa avere nel prossimo turno una cornice di pubblico più decorosa, i gol inediti del difensore Sirignano (in carriera aveva segnato una sola volta con la Sambenedettese, stagione 2008-09), al suo esordio con la maglia giallorossa, e di Scerbo, primo portiere del Catanzaro in assoluto a segnare un gol. I due, a dimostrazione di una squadra molto compatta e poliedrica, sono il 14° e 15° uomo della rosa ad andare a segno in questa stagione tra campionato e coppa. Molti storceranno il naso sul fatto che Scerbo sia il primo portiere giallo-rosso ad andare a segno in una gara ufficiale, ricordando il mai dimenticato Massimo Bianchi, estremo difensore nella stagione di C1 targata G.B. Fabbri (1984-85). Alcuni gli assegnarono un gol in occasione di Catanzaro-Benevento del 17 febbraio 1985. Ma si trattò di una mera “illusione ottica”, in quanto la rete, certo favorita dal suo intervento, fu effettivamente realizzata da Destro su punizione di Bagnato, e valse un insperato pari casalingo al 91’. Quel pareggio, alla lunga, risultò decisivo per il successo finale e la conseguente promozione in serie B. 

POSTICIPO VINCENTE – Sono solo due i precedenti tra il Catanzaro e gli altri giallo-rossi del Giulianova: bilancio in perfetta parità con una vittoria e tre gol segnati per parte. In entrambi i casi, la squadra che vinse lo scontro diretto fu poi promossa: in C1 il Giulianova nella stagione 1995-96, in serie B il Catanzaro di Braglia nel 2003-04.

¹ Posticipo del lunedì in notturna, trasmesso in diretta su Rai Sport Satellite.

Rino Aversa