Dalla Curva

Terne arbitrali o dilettanti allo sbaraglio?

Il resoconto del pensiero di alcuni tifosi sulla “questione arbitrale” insieme con la nostra opinione. “Non e’ la malafede, ma il servilismo e per alcuni e’ l’incompetenza a farla da padrona”

E’ il momento degli arbitri e delle opinioni sul loro operato.
Le annose questioni sono due.
La prima riguarda l’effettiva capacita’ personale di interpretare correttamente il regolamento.
La seconda e’ stata sollevata egregiamente da quel maestro di giornalismo sportivo che e’ Giorgio Tosatti, il quale ha sentenziato: “Gli arbitri di oggi sono spesso servili nei confronti dei grandi club” e le conseguenti decisioni ne risultano inevitabilmente influenzate.

I direttori di gara meritano il massimo rispetto e la massima fiducia, per quel che riguarda la loro buona fede. Premesso che questi signori meritano l’onore delle armi perché il loro e’ il compito più difficile dei venticinque in campo, non dimentichiamo che e’ più facile per noi giudicare dagli spalti e dietro una moviola con tutto il tempo necessario per farlo che per loro sul tappeto verde. Premesso che nello stesso modo con cui si perdona un calciatore che sbaglia un rigore si dovrebbe perdonare un arbitro che può sbagliare a concederlo. Tenendo in conto queste piccole precisazioni, ci sembra giusto affermare che non e’ “lesa maestà” discutere e metterne in risalto gli aspetti più importanti legati alle due questioni sopra citate.

Inerentemente alla questione competenza regolamentare; l’ennesima svista a nostro sfavore, (un rigore concesso al Catanzaro e poi cancellato per un presunto fuorigioco segnalato da un collaboratore contro un calciatore che non prendeva parte attivamente all’azione), ci ha messo una pulce nell’orecchio. Ma questi arbitri/collaboratori, conoscono il regolamento?
Se il fuorigioco c’era, cosa da dimostrare, il tiro di Briano era diretto in porta e Ferrigno era nettamente fuori dalla traiettoria; solo la deviazione di mano lo aveva rimesso in gioco, altrimenti il capitano sarebbe rimasto li tranquillo a guardare. Con quale cognizione di causa un collaboratore richiama l’arbitro in un caso del genere? Il regolamento parla chiaro, e Ferrigno (se realmente in fuorigioco) era ampiamente fuori dall’azione fino al fallo di mano del difensore tarantino. Casi del genere, pro e contro, ne capitano in continuazione ed il comune denominatore e’ il seguente: “Poiché la buona fede non e’ messa in discussione e poiché non vi sono state sviste arbitrali (altrimenti il presunto fuorigioco passivo non poteva essere fischiato), la conclusione e’ semplice: non e’ che manca la competenza degli arbitri e non si conosce il regolamento?”

Inerentemente alla questione servilismo; i fatti di Modena ed i differenti pesi con cui si giudicano eventi da espulsione se commessi da un MilanoJuveInterista più tosto che da un Reggino o Anconetano, ci inducono ad alzare il nostro grido di dissenso e di allarme. Un atteggiamento presente anche in passato e che soltanto la diffusione del nostro dissenso può indurre ad attenuare per poi cancellare.

A tal proposito per rendere vivo il polso della gente ed il loro sentimento, abbiamo raggiunto alcuni tifosi del Catanzaro e di altre squadre, sull’argomento arbitri. Un’interessante quadro di opinioni dipinge una dilagante mancanza di fiducia nella competenza della classe arbitrale.

Le domande sono uguali per tutti:
Siete soddisfatti dell’operato della classe arbitrale Italiana? Credete nella buona fede sportiva dei direttori di gara? Quali sono i problemi nelle direzioni di gara e quali i pregi? Credete che i direttori di gara possano influenzare una partita oppure un campionato?

Alessandro M. romano e tifoso laziale: “Non sono affatto soddisfatto dell’operato degli arbitri. Non mi piacciono coloro che attizzano le folle contro gli arbitri loro sono in buona fede sbagliano come sbagliamo i nostri calciatori in campo, sono uomini come noi. Devo constare purtroppo una mancanza di preparazione e di competenza. Il regolamento non e’ mai applicato con dovere indipendentemente dagli errori che fisiologicamente possono accadere in 90 minuti di arbitraggio e che vanno perdonati. Arbitri più attenti meno disposti verso le grandi, più preparati e presidenti ed addetti ai lavori meno cattivi verso gli arbitri ed un organismo indipendente dalla lega che li gestisca , ecco il sunto della mia opinione. Se una squadra e’ sufficientemente forte per battere un’altra squadra ma non per battere un’altra squadra piu’ una terna arbitrale allora senza ipocrisie possiamo affermare ce i campionati possono essere falsati”

Enzo S. genovese e genoano da sempre, ed attivo coordinatore di uno dei tanti club rossoblù cittadini: “La buona fede non e’ mai messa in discussione, ci mancherebbe. Certo il servilismo e’ dilagante e si vedono degli errori troppo grossolani e ripetuti più volte dagli stessi arbitri, sintomo questo di mancanza di autocritica e di mancanza di preparazione e punizione da parte dei responsabili. Con i nuovi mezzi informativi e’ più facile scovare gli errori e diffondere una tesi ed un pensiero. Senza accusare gli arbitri desidero dire una cosa importante, perché non li aiutiamo a non sbagliare? Punire i giocatori simulatori con giornate di squalifica e multe, in modo che siano le società stesse ad ammonire i propri dipendenti nella eventualità di una simulazione scoperta. Punire gli arbitri che con arroganza sbagliano e che non ammettono il proprio errore. E’ un bene che gli arbitri siano professionisti ma dovrebbero esserci anche punizioni adeguate per questi professionisti che commettono degli errori vuoi per ignoranza del regolamento vuoi per sudditanza psicologica. Capita che delle partite possono essere falsate e di conseguenza anche un campionato, ma se una squadra e’ forte i valori vengono fuori alla fine”

Milko M giallorosso nel cuore e nella prole… : “Domenica c’e’ stato un errore veramente inspiegabile e ve ne sono decine ogni partita. Gli arbitri sono tutti in buona fede questo e’ chiaro ma non sono soddisfatto del loro comportamento professionale. Un giocatore che non ti soddisfa lo puoi sostituire e vendere a fine campionato, un arbitro no. Certo sono da perdonare sono ragazzi come noi, sono da ammirare per il coraggio che hanno ad affrontare masse urlanti, ma la competenza dovrebbe essere affinata con una maggiore preparazione. Istintivamente sugli spalti gli puoi urlare di tutto ma subito comprendi che hanno il diritto di sbagliare come tutti noi. Se un professionista sbaglia un calcolo, ci torna su, studia ed evita l’errore in futuro. Perché con loro questo accade, ma solo di rado? Dovrebbero avere più umiltà ed ammettere a se stessi gli errori, e noi dovremmo avere più pazienza a comprenderli, perché tra i venticinque in campo i tre direttori di gara sono gli uomini che hanno il compito più difficile. Io mi arrabbio di più con Biancone che sbaglia sotto misura, piuttosto che con la terna arbitrale per l’errore sul nostro rigore cancellato, questo sia chiaro ed e’ il principio che guida il mio pensiero. Certo che se ogni tre gol validi te ne convalidano uno solo per un motivo o per un altro, (negli ultimi mondiali ne abbiamo avuto esperienza), allora non solo si deve essere semplicemente più forti di un’altra squadra per vincere, ma si deve essere apocalitticamente più forti degli altri per averne ragione. Come tale, un arbitro può influenzare un risultato, ma generalmente i livelli alla fine del campionato si evidenziano e gli errori si compensano…. almeno per le piccole.”

Alessandro D. genovese e fieramente blucerchiato ci dice: “ Gli arbitri sbagliano per una questione di servilismo, spesso le azioni sono veloci ed e’ difficile prendere decisioni velocemente in conformità con il regolamento. Ma laddove l’azione e’ chiara si notano le sudditanze. Le grandi sono favorite e nessuno può dire cosa ci sia dietro realmente, come nessuno può mettere in dubbio il loro alto tasso tecnico e la loro forza rispetto le piccole. La competenza e’ un fatto secondario, il nome Juve o Milan oggi come ieri ha un peso specifico maggiore sulla bilancia decisionale di ogni arbitro in campo. Gli arbitri Italiani comunque sono tra i migliori del mondo, anche a me non soddisfano, loro hanno il calcio più bello del mondo e come tale per loro e’ più facile essere più bravi degli altri. Il difetto e’ la loro arroganza e la loro mania di protagonismo, i Collina sono pochi, troppo pochi.

Ringraziamo i sostenitori che ci hanno concesso il loro tempo.
Il servilismo c’e’ da sempre, come l’arroganza e l’incapacita’ di interpretare il regolamento, l’unica azione che ci sentiamo in dovere di compiere e’ farlo notare per non farlo cadere nel dimenticatoio e per non farlo diventare una consuetudine accettata e digerita come un diritto acquisito.

Davide Pane

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Davide Pane

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