Dopo quatto anni il Presidente Tassone si e’ “ricordato” che la Confcommercio Catanzaro ha bisogno dei bilanci. Così, d’un tratto, ha convocato l’assemblea per approvare, d’un colpo, quattro bilanci relativi agli anni 2007/2010.
Cio’ costituisce la prova provata delle omissioni di Tassone delle quali dovrà rispondere dinanzi al Tribunale in un giudizio di responsabilità gestionale già avviato contro lo stesso Tassone.
La predisposizione dei bilanci è, però, passata prima dal Consiglio della Confcommercio che, nella seduta del 23 novembre, di fatto, anche alla luce delle irregolarità in essi contenute, ha bocciato i bilanci tardivi di Tassone, il quale essendosi accorto, nel corso del Consiglio, di non avere la maggioranza ha autoritariamente chiuso la seduta impedendo al consiglio di votare la predisposizione.
Se ciò non bastasse nel corso della seduta del consiglio, Tassone, nel tentativo, vano, di riguadagnare la maggioranza, ha espulso verbalmente e senza un regolare procedimento e senza alcun atto deliberativo, un socio, convocato dallo stesso Tassone, non disponibile a votare bilanci irregolari e tardivi. Insomma, la Confcommercio e’ stata trascinata, da un uomo, che sta li da un quindicennio, in uno stato di totale conflittualità ed inoperativita’ che le hanno fatto perdere il suo tipico cattere sindacale, svilendone ruolo e significato. A tutto ciò non ci stiamo e per tali ragioni stiamo conducendo una battaglia associativa e giudiziaria, che ci ha portati anche a proporre una querela, dinanzi l’Autorità Giudiziaria Penale, in relazione alla produzione e alla formazione di un falso verbale di giunta, affinché la Confcommercio di Catanzaro non sia una scatola vuota che risponda alle ambizioni personali di pochi, ma una sigla confederale, che risponda al principio di legalità, piena di contenuti e che persegua gli interessi delle imprese e degli associati.