Io dico seguitando

Uno Stadio bello come il Sole!

Rubrica del martedì curata da Gennaro Maria Amoruso

Cari amici e tifosi rieccomi,
come ogni martedì, con i miei pensieri in libertà.

In questo momento i nostri cuori
sono pieni di dolore per quello che è successo in Iraq ed il più sincero
pensiero corre verso le famiglie di chi non c’è più.

Lasciamo al silenzio ed alle
nostre riflessioni questa immane tragedia e distraiamo la nostra mente con le
facezie pallonare.

Raccontiamo della domenica
vissuta dai colori giallorossi in terra marchigiana, quella trascorsa è stata
una splendida giornata di sport e di calcio, un importante momento di
aggregazione collettiva e di sana passione sportiva.

Se volete la Gente delle Aquile è
stata chiamata alla conta e quasi novecento Cuori hanno gremito il Riviera
delle Palme, giungendo da diverse città del Centro e del Nord Italia.

Per molti questa trasferta è
iniziata dal sabato, difatti sono stati segnalati diversi convivi nella zona di
San Benedetto del Tronto.

Per puro esercizio statistico
dobbiamo rilevare che da più di un decennio una folla del genere non si muoveva
durante il campionato regolare. Lo sfondo della nostra curva era fantastico,
una moltitudine di visi, di occhi, di mani, di suoni e di colori, rigorosamente
in giallorosso, hanno riempito di sole una grigia giornata autunnale.

Ed eccolo il Nostro Catanzaro,
giocare al cospetto del suo pubblico, del popolo emigrante, di coloro che hanno
nel cuore la Calabria e che, senza nessuna remora, hanno macinato tanta strada.

I presenti hanno avuto di
ammirare l’impianto di San Benedetto del Tronto, simpatico stadio localizzato
al di fuori della ridente cittadina adriatica, a pochi metri dalla tangenziale,
ed a qualche kilometro dall’autostrada.

Ottima struttura, moderna e
funzionale, precisa separazione dei settori, buona visuale ed un  impeccabile servizio d’ordine.

Ho già esposto alcune mie idee,
sullo stadio, qualche settimana fa e molti di voi penseranno che questo sia
diventato una mio pensiero fisso, mi giustifico in parte dicendovi che per noi
calabresi testardaggine e determinazione sono elementi primari del Dna
caratteriale.

Cari tifosi ed amici la ristrutturazione del Ceravolo è
lo snodo fondamentale per i prossimi dieci, quindici anni di futuro
giallorosso, è indubbio che una campagna acquisti si può fallire, ma con il
nuovo stadio non si può assolutamente sbagliare.

Nelle ultime settimane, anche
grazie al nostro impulso, qualche altro organo di stampa ha toccato il
problema, prendendosi la briga di intervistare i dirigenti e di sentire le
istituzioni.

In prima fila in questa vicenda c’è l’attuale proprietà
giallorossa che ha, giustamente, legato i suoi programmi ad un impianto degno
di questo nome.

L’idea è quella di creare una
struttura all’inglese, comprensiva di una serie di attività commerciali, che
porti ad uno stadio che viva ventiquattro ore su ventiquattro e che sia la casa
di tutti i tifosi, adatto ad ospitare anche eventi non sportivi.

L’obiettivo di tutti dovrebbe essere quello di fare presto e soprattutto
bene, dotando così la città di una struttura importante.

E’ chiaramente necessario
liberarsi di lacci e laccioli burocratici, avviare un importante e rapido
dibattito cittadino e, con un certo pragmatismo, iniziare quei significativi
lavori che trasformino il Nicola Ceravolo da vetusta struttura carica di Storia
a moderno impianto, tempio delle nuove gesta delle Aquile.

Per fare tutto questo tutti,
politici, società e tifosi devono pensare in grande, coniugando la tradizionale
intelligenza calabrese con la probabile limitazione di risorse, economica.

Questo non significa che si
debbano fare le nozze con i fichi secchi, ma nemmeno che verrà.

Ci potrebbe essere una idea,
semplice ed intuitiva, che riuscirebbe a coniugare le due esigenze.

L’idea è quella di ristrutturare
la struttura e di renderla economicamente produttiva.

Questo si realizzerebbe non solo
con il centro commerciale che si andrebbe a costruire all’interno dello stadio,
ma soprattutto con una idea tecnologica innovativa ed ecologicamente
corretta.

Lo stadio di Catanzaro dovrebbe disporre, nella sua
totalità, di comodi posti a sedere e dovrebbe essere dotato di una copertura.

In questo tetto sta la chiave di volta, che potrebbe
consentire un radioso futuro ai colori giallorossi.

Infatti il progetto dovrebbe prevedere la copertura con
pannelli solari atti a produrre energia pulita, realizzando così una centrale
fotovoltaica, probabilmente una delle prime in Italia installate sopra ad un
impianto sportivo. L’energia prodotta dovrebbe poi essere venduta e servirebbe a
pagare, in parte, la ristrutturazione dello stadio.

Basteranno le risorse ottenute con la vendita dell’energia
e con la locazione o la concessione delle strutture commerciali per rinnovare
corpo e spirito del Ceravolo?

Non ci arroghiamo il compito di trovare soluzioni, ma è
nostro dovere stimolare e favorire la circolazione delle idee. E’ nostra
intenzione organizzare un incontro dibattito, probabilmente alla fine di dicembre,
sul tema dello stadio, in modo da mettere a confronto i diversi soggetti
interessati.

Continua domenica il
campionato delle Aquile, arriva il Taranto, ostica compagine di categoria ed
avversaria di mille battaglia. Servirà una prova da Catanzaro per ottenere la
vittoria e per continuare questo cammino verso il Traguardo.

Giallorosso per Sempre!

Gennaro Maria Amoruso (Harp)

Chi volesse suggerirmi argomenti,
segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo all’indirizzo e
.mail gennaro@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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