La Striscia

«Portaci, portaci, portaci in C1…»

Seconda vittoria consecutiva e primo posto virtuale

Questa volta anziché scrivere questa striscia dall’inizio, partiamo dalla fine. “Portaci, portaci, portaci in C1, Cosentino portaci in C1”. È stato bello ed emozionante vedere il nostro presidente sotto la curva gioire come un ragazzino. Qualcuno ci ha detto che la domenica nel dopo partita contro il Milazzo era triste. Gli è stato spiegato che ogni tanto si può anche pareggiare o perdere. Oggi questo non è successo e il nostro presidente, l’imprenditore con la I maiuscola che nessuna attività ha in questa città, venuto da Cinquefrondi, sta facendo ritornare la voglia di calcio ai catanzaresi. Ha raccolto gli applausi di quattromila persone. Sappiamo pure che ci saranno momenti negativi, ma crediamo che per un uomo, essere applaudito e osannato da uno stadio intero, è motivo di orgoglio e soddisfazione. Altri “prodotti” locali potranno avere successi in altri campi ma il calcio a Catanzaro ti rende importante, diventi qualcuno e soprattutto non sei un anonimo imprenditore, sei il Presidente del Catanzaro.

La seconda cosa bella che vogliamo sottolineare è il sostegno di tutta la Curva Massimo Capraro. Ha incitato per novanta minuti la squadra come sempre, trascinando l’intero stadio, ma è stata semplicemente fantastica dopo il rigore del Chieti che aveva riaperto la partita. Nei minuti di recupero il “Ti sosterremo sempre più” si è sentito da S. Elia a Marina, la squadra ha lottato, ha corso, la vittoria meritatissima è stata portata a casa.

Fra due cose positive c’è anche da segnalare qualcosa di negativo. Questo c’entra poco con il calcio giocato ma riflettendoci bene riporta all’atavico problema della città di Catanzaro. La mancanza di impainti sportivi e delle annesse strutture ricettive. Chi è uscito dal “Ceravolo” a fine partita, contento per la vittoria dei giallorossi, ha trovato l’amara sorpresa del verbale dei Vigili Urbani attaccato sul tergicristalli della propria auto. Nulla da eccepire se fossimo in una città normale e nulla da dire se qualche (attenzione sul qualche che significa al massimo una o due vetture) autovettura ostacola il passaggio dei mezzi dei Vigili del Fuoco o di qualche altro mezzo di soccorso. Basta che ci spieghino però, dove può parcheggiare chi viene allo stadio, soprattutto i non residenti che macinano chilometri per assistere alla partita. Aspettiamo una risposta perché nella zona antistante all’impianto non esiste alcun tipo di parcheggio, né a pagamento né libero. Qualcuno potrebbe dirci dietro il cimitero. A parte il fatto che di solito era riservato alla tifoseria ospite, ma per venire allo stadio cosa bisogna prendere la tangenziale ovest e portare scarpe rinforzate di “tacchi e petti”? Giacché a piedi da Via Mottola D’Amato è inaccessibile per il pre-filtraggio. Parcheggiamo a Viale Argento o su Corso Mazzini e poi saliamo con la funivia? Allora, meditate un attimo e pensate agli sforzi economici di chi arriva dalla provincia (e sono tanti), che cosa può pensare quando si trova attaccata la multa? Salvo che qualcuno non abbia pensato che i tagli ai Comuni possano essere compensati con le multe domenicali e quelle dei mercoledì quando il Catanzaro gioca in casa.

E ora veniamo alla partita. Narducci dall’inizio ed Esposito in luogo di Bruzzese sono le novità proposte nel 3-4-3 di Cozza. Il Chieti non ha neanche il tempo di pensare alle sei sconfitte subite al Ceravolo che dopo appena tre minuti Carboni serve il suo pokerissimo ai quattromila presenti. Su azione d’angolo di Maisto raccoglie al volo e indirizza verso la porta, la palla forse non entra ma per sicurezza rischiando “capu e nucia e coddu” realizza appunto di testa. Rimane per terra un paio di minuti e rientra fra gli applausi. Non sapremo mai se il Chieti aveva impostato una partita diversa, fatto sta che i giallorossi a questo punto alzano il baricentro e giocano a calcio. Due solo azioni si registrato per i teatini, un tiro da fuori e un cross che poteva diventare pericoloso. Il Catanzaro spinge molto, i centrocampisti soffrono meno rispetto alla gara contro il Milazzo perché la difesa, guidata da un perfetto Accursi e da un impeccabile Narducci al suo esordio da titolare al Ceravolo, gioca alta e Corso e Maisto (che non è ammonito) non sono costretti a rincorrere gli avversari. Carboni è imprendibile e i movimenti di Masini (tre goal di fila per lui) creano scompigli. Un po’ meno in luce Esposito. Romeo è un’ala molto difensiva, bravo nelle coperture, dove dalle sue parti agiva Rosa che è stato l’uomo più pericoloso dei ragazzi di Paolucci.

La ripresa è sulla stessa falsa riga del primo tempo, solo una volta il Chieti si rende pericoloso, ma il dominio degli uomini di Cozza è netto. Sul finale il rigore dato ai nero verdi dà un pochino d’apprensione, ma non accade nulla di particolare tranne l’infortunio a Bruzzese (da valutare le sue condizioni). Il triplice fischio finale dell’arbitro sancisce la meritata vittoria e tutti sotto la curva.

Qualcuno ha detto che il Catanzaro segna solo su calci da fermo. Noi diciamo ben vengano i goal su palla inattiva. ma bisogna ricordare che oggi il goal è stato cercato molte volte con il tiro da fuori (Maisto e Squillace) e anche con azioni susseguenti a percussioni sulle fasce. Ricordiamo anche un rigore non dato per atterramento di Carboni nel primo tempo. Nella ripresa siamo stati meno brillanti e non abbiamo affondato a dovere, ma ricordiamoci che eravamo alla terza partita in otto giorni. Che cosa chiedere di più? Adesso sarà una settimana “normale”. Si giocherà domenica in Campania contro l’Aversa Normanna, speriamo che sia consentito ai tifosi giallorossi di seguire la squadra, con o senza tessera, questo Catanzaro adesso merita il nostro sostegno. Forza Giallo Rossi.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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