“E’ lontano dalla nostra logica di “Operai della Sicurezza” intavolare polemiche con organizzazioni di lavoratori che rappresentano la parte onesta e sana della Nazione e che sono di esempio e di stimolo per ogni singolo Operatore di Polizia, perché la salvaguardia dei loro diritti rappresenta il fine ultimo di ogni giornata di lavoro.” – Lo sostiene la Segreteria Provinciale catanzarese del Coisp – il Sindacato di Polizia – replicando alle accuse gratuite che l’Unione Sindacale di Base ha rivolto alla Polizia di Stato sulla gestione dell’ordine pubblico. “Premettendo questo, che è il punto di vista fondamentale, – dice il Coisp di Catanzaro – ci sentiamo in obbligo di replicare all’Unione Sindacale di Base della Calabria circa le “carezze” epigrafiche mosse verso la Polizia di Stato, protagonista suo malgrado nella recente vertenza dei lavoratori della ditta Lirosi. Concordiamo pienamente che lavoratori precari, disoccupati, intere categorie di popolo onesto e sano hanno il sacrosanto diritto di manifestare il proprio disagio, specie quando i livelli occupazionali vengono ridotti allo zero. Ma abbiamo anche il diritto di replicare a coloro i quali con atti violenti o coercitivi di altrui libertà pongono in essere tutte le condizioni affinché, oltre alla turbativa dell’ordine pubblico, impediscono anche il semplice movimento del cittadino sano ed onesto. La salvaguardia di tali diritti è delegata, ahinoi, ai nostri iscritti, – continua la Segreteria catanzarese del Sindacato Indipendente di Polizia – ai nostri “operai in divisa” che si ritrovano nella poco piacevole situazione di dover rimuovere gli ostacoli alle agibilità fisiche e democratiche di altri. Concordiamo circa la ragione primaria che sviluppa l’ignobile scontro fra lavoratori ed “operai in armi” e che va ricercata nello scollamento innaturale fra la parte sana ed il blocco di una politica a dir poco insensibile. Preoccuparsi dell’istituzione di un Reparto Mobile della Polizia di Stato a Catanzaro, nel capoluogo di regione, non significa armare il fortino per combattere gli indiani, ma propone una salvaguardia per i nostri lavoratori e per i loro livelli di sicurezza personale. Forse questo livello di pensiero non sarà compreso dall’Usb ma rimane qualcosa che attiene ad una categoria del lavoro complessa e particolarmente esposta nella sua azione, una categoria – conclude il Coisp di Catanzaro – che in occasione degli scontri avvenuti presso la stazione ferroviaria di Catanzaro Lido ha raccolto, come sempre, i suoi feriti, uno dei quali oggetto del lancio di un estintore strumento che ha assunto ormai i caratteri di belligeranza e di violenza. Con la certezza che anche questa volta non possiamo essere compresi.”