In una calda domenica di settembre c’era tanta attesa per rivedere all’opera finalmente in un campionato professionistico l’US Catanzaro. Dopo le belle prestazioni di Coppa Italia e dopo la frenata all’esordio in campionato di Melfi, i ragazzi di Cozza dovevano dimostrare che in questo torneo non saranno dei comprimari. Il Catanzaro di Cosentino era atteso al debutto interno in campionato e meglio non si poteva presentare. Batte meritatamente il Neapolis Frattese di Moxedano che torna in Campania con tre goal in saccoccia e con la consapevolezza di essere stato sconfitto da una squadra che si è dimostrata nettamente superiore.
Non abbiamo ancora il dato di abbonati e spettatori paganti ma siamo certi che se i giallorossi sciorineranno gioco e offriranno spettacoli come quello visto oggi al monco “Nicola Ceravolo”, privato per l’ennesima volta del settore “Distinti”, i 3.000 presenti aumenteranno. Potrà crescere il numero degli abbonati e chissà che da domani la campagna non possa essere prolungata almeno per un’altra settimana per accogliere gli indecisi e quelli che non hanno fatto in tempo per via dei disagi in biglietteria. A proposito del pubblico non possiamo non rilevare la bella coreografia offerta dalla curva “Massimo Capraro”.
I cartoncini raffiguranti il logo US Catanzaro e il simbolo degli Ultras, hanno confermato quanto sia stato importante il ritorno del nostro marchio deposto nel 2006 da dirigenti che oggi sono stati ricordati con il coro di scherno della curva accompagnato e seguito da tutti i tifosi presenti.
Un lungo applauso c’è stato invece quando uno striscione ha ricordato Vinicio Caliò, tifoso che seguiva il Catanzaro in casa e trasferta, scomparso senza che il suo corpo sia stato mai ritrovato nella tragedia de “Le Giare” di undici anni fa.
La partita alla vigilia era temuta perché le squadre campane da sempre si presentano con uomini esperti e di categoria. I giallorossi scendono in campo con la formazione annunciata e vestono la maglia a strisce verticali (meglio se con pantaloncini bianchi – opinione personale) in attesa delle nuove divise che il fornitore tecnico Givova dovrebbe consegnare a breve.
Nei primi quindici/venti minuti in campo c’è un certo equilibrio. Il Neapolis di Castellucci parte molto forte e tenta di sorprendere il Catanzaro conquistando il centrocampo. La prima occasione è dei campani ma Mengoni (bravo ancora una volta) riesce a neutralizzare il tiro del figlio del presidente Moxedano.
Scampato il pericolo sale in cattedra Maisto e tutta la squadra ne trae beneficio. I giallorossi si dispongono larghi e ogni calciatore ha più scelte quando deve fare il passaggio. Il Catanzaro a questo punto diventa padrone assoluto del campo. La difesa si sistema alta e la posizione delle due ali con il gran movimento dei tre calciatori d’attacco delle Aquile, Bruzzese, Esposito e Carboni, manda in tilt gli uomini in casacca bianca. Ciò che è bello di questo Catanzaro è vedere come gli schemi provati in allenamento siano eseguiti con naturalezza dei ragazzi che vanno in campo. Questo lascia ben sperare per l’inserimento degli ultimi arrivati che essendo qui da circa una settimana se entreranno a regime potranno contribuire fattivamente alla causa. L’azione del primo goal racchiude uno dei punti basilari del gioco che vuole Cozza.
Infatti, sono proprio i due esterni a costruire l’azione del goal con un cross di Bruzzese che Squillace, sistemato sul lato opposto, deposita di piatto in rete facendo esplodere la curva.
Passati in vantaggio non cambia nulla, il Catanzaro continua a macinare gioco e creare occasioni a ripetizione. Indicativo è l’approccio alla partita nella ripresa che fa capire come la mentalità che vuole inculcare il mister è quella vincente. I giallorossi, pur se in vantaggio di un goal, anticipano l’eventuale reazione del Neapolis e aggrediscono sin dal primo minuto. Con una rapida ripartenza sull’asse Maisto-Squillace consentono a Carboni di spingere in rete il goal del raddoppio, siglato dopo un tiro parato a un Bruzzese sempre presente in ogni azione. La terza rete su rigore di Carboni chiude definitivamente la contesa e il finale è pura accademia, dove si può notare la facilità di possesso palla dei giallorossi che sfianca gli avversari.
Analizzando la prestazione per singoli reparti segnaliamo che dopo la titubanza iniziale, la difesa ha retto bene ed è stata positiva pure sulle palle alte che a Melfi ci avevano fatto soffrire. Il fatto che i tre difensori hanno alzato il baricentro ha consentito ai due esterni Romeo e Squillace di giocare con molta più tranquillità. I due, schierati larghi sulle fasce, hanno disputato la migliore prestazione da quando sono giunti a Catanzaro. Nel mezzo Maisto non si discute, detta i tempi del gioco ed è bravo anche a ripartire e nel provare l’assist in verticale per gli attaccanti. Il giovane Corso gioca da sei e non sfigura. Con il tempo se acquisterà sicurezza e maggiore precisione nei passaggi e nei lanci potrà diventare un buon giocatore. È giovane e ha tutto il tempo per migliorarsi.
Dei tre attaccanti possiamo affermare che nessuno è un bomber di razza. Sono però i loro movimenti che nell’economia del gioco portano tanti benefici. Bruzzese, Carboni ed Esposito (che non ha fatto la preparazione e si vede) spesso si scambiano di posizione creando spazi e allargando la difesa avversaria. Nell’azione del primo goal, le due ali arrivano dal fondo per crossare e concludere: il merito è proprio del movimento degli attaccanti che consentono l’inserimento degli uomini che agiscono sulle fasce. Nel corso della partita è entrato Masini che, oltre a procurarsi il calcio di rigore, ha confermato di essere giocatore di categoria superiore. Si è cercato spesso con Carboni: l’intesa fra calciatori di categoria superiore è facile da trovare e per il futuro non si può che essere fiduciosi.
Mercoledì prossimo il campionato avrà il suo turno infrasettimanale e il Catanzaro riposerà. In questa settimana sarà importante recuperare la condizione di tutti gli uomini compresi gli ultimi arrivati.
Un’altra squadra campana ci aspetta domenica. Il Catanzaro per la prima volta nella sua storia affronterà l’Ebolitana sul proprio campo e questa volta i ragazzi di Cozza non dovrebbero essere lasciati soli.
È vero che NOI SIAMO IL CATANZARO, ma è altresì vero che anche i ragazzi di oggi, il mister e il presidente hanno dimostrato di meritarlo questo US CATANZARO.
Forza Aquile