COSTANZO VICE CAPOGRUPPO PDL: ORDINANZA CENTRO STORICO TUTTO BENE MA…
Consigli infuocati, manifestazioni di protesta sotto la pioggia, incontri con il Prefetto, mozioni e continui incontri con i commercianti e residenti del centro storico, interrogazioni sui media e in Consiglio Comunale.
Questa è solo una parte dell’attenzione (in tempi non sospetti) che il sottoscritto unitamente al capogruppo Mimmo Tallini, ha dedicato al problema “Centro Storico” e all’istituzione dell’Isola Pedonale su Corso mazzini.
Essendo stati direttamente investiti da residenti e commercianti a rappresentare le loro istanze in Consiglio Comunale, apprendiamo con viva soddisfazione la riapertura del traffico, la sosta e la nuova soluzione che il Sindaco, unitamente agli uffici, ha individuato per dare nuova linfa al commercio e al ripopolamento della via più importante della città.
La visione di un’isola pedonale flessibile, nell’attesa di nuovi parcheggi, è un’idea che abbiamo in tutti i modi cercato di proporre nella veste di consiglieri di opposizione, anche attraverso una apposita mozione, alla precedente amministrazione guidata da Rosario Olivo.
Ben venga anche l’abbattimento dei cordoli di via Indipendenza e Viadotto Kennedy.
Abbiamo quindi, di fatto, condiviso con i nostri rappresentanti in Giunta, le nuove ordinanze che dal 12 settembre rivoluzioneranno sicuramente il traffico veicolare nella nostra città.
L’unico “piccolo” dubbio, sentiti gli umori e le opinioni degli “addetti” ai lavori, cioè degli operatori commerciali e dei residenti del centro storico, è nel senso di marcia che vedrà le auto salire da Bellavista a piazza Matteotti.
Secondo Noi la soluzione migliore per coloro i quali entrano in città da piazza Matteotti, sarebbe stata quella ripristinare l’originario senso di marci e far entrare le automobili direttamente nel cuore del capoluogo, anziché usare alternative che potrebbero causare difficoltà a chi non ha dimestichezza con le strade interne del centro storico.
Sappiamo che l’ordinanza e le nuove disposizioni in materia di traffico e viabilità su corso Mazzini sono in via sperimentale e nel contempo prendiamo atto della disponibilità del Sindaco Traversa a valutare ed eventualmente accogliere , successivamente a questa fase di sperimentazione, contributi e suggerimenti finalizzati a migliorare la funzionalità del provvedimento in essere, nell’interesse esclusivo dei cittadini e per il bene della nostra città.
CNC – Riunificazione Giunta e Consiglio Regionale: un atto di normalizzazione politica
La riunificazione a Catanzaro del Consiglio e della Giunta Regionali è un atto indifferibile e necessario di normalizzazione politica, attorno al quale auspichiamo che i consiglieri regionali aprano un dibattito serio, scevro da tensioni di qualsiasi genere, da sterili campanilismi e da interessi di parte, in vista del raggiungimento di un obiettivo superiore e utile per tutta la Calabria perché, a distanza di quarant’anni dalla realizzazione del regionalismo, è giunto il momento di cancellare l’anomalia Calabria e con essa situazioni politico-istituzionali ormai anacronistiche e dannose per i calabresi.
La presenza del Consiglio Regionale al di fuori del capoluogo è un dato oggettivamente non più sostenibile e, come detto, tutto ciò non giova alla Calabria poiché la rappresenta come una Regione debole, conflittuale ed incapace di porsi a livello paritario con le altre consorelle italiane. La riunificazione delle due istituzioni è dunque un obiettivo da raggiungere e per il quale la politica regionale è chiamata a dar prova di maturità.
Proprio in questi ultime settimane in cui il tema generale del contenimento dei costi della politica ha preso in esame anche lo spreco di risorse che viene sopportato dai calabresi per mantenere la sede del Consiglio al di fuori della sua sede naturale, crediamo sia opportuno ribadire che non si tratta esclusivamente di una faccenda economica – il risparmio di oltre 30 milioni di Euro scaturente dalla riunificazione potrebbe alleviare le difficoltà di una regione collocata all’ultimo posto in Europa – in quanto esistono altre ragioni che dovrebbero indurre la politica ad agire verso la normalizzazione e, tra queste, una affonda le sue solide radici nel contesto storico-istituzionale calabrese.
Lo sosteniamo da anni e, oggi che mutate sensibilità sembrano scoprire antichi documenti, non possiamo non rammentare all’opinione pubblica calabrese che già nel 1949, quando lo Stato Italiano cominciò a pianificare il regionalismo che da lì a vent’anni sarebbe stato istituito, la Camera dei Deputati presentò una dettagliatissima relazione sulla “capitale calabrese”, redatta da un Comitato di 15 commissari provenienti da tutti i partiti e presieduto da Antonio Molinaroli ed Ezio Donatini, basata su quattro criteri: storia e tradizioni, centralità geografica, complesso economico della Regione e stato di fatto. Il comitato sentenziò che “Catanzaro, dall’Unità d’Italia ed anche da prima, ha la funzione di fatto di Capoluogo della Calabria”. Sappiamo tutti che negli anni ’70 la storia andò diversamente e, a causa di manovre oscure ed eversive sfociate nei sanguinosi “moti di Reggio”, collocati giuridicamente dalla Magistratura in un contesto politico-mafioso, la politica decise di cedere al ricatto dei violenti: fu l’inizio delle anomalie calabresi e di quel disordine a causa del quale, ancora oggi, la Calabria sembra incarnare una strana anarchia istituzionale dove si fà fatica a riconoscere ruoli, funzioni e competenze di ogni singola realtà territoriale e tutti sembrano pretendere tutto.
Catanzaro, che avrebbe dovuto esercitare pienamente la sua funzione a beneficio della Calabria intera, è stata variamente scippata in nome di un “equilibrio territoriale” inventato apposta da certa politica calabrese per accontentare i particolarismi e le clientele, con conseguente danno di funzionalità e di economicità per tutti i calabresi. Il principio sembra essere: se le istituzioni sono divise, perché non possiamo dividere tutto il resto?
Ripristinare un concetto, che è anche sostanza, di unità della Calabria e dei calabresi è una causa giusta che la classe politica regionale, di ogni schieramento, deve affrontare senza temere condizionamenti. Si cominci dal Consiglio Regionale: sia riportato a Catanzaro.
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