Essere capoluogo di Regione significa offrire modelli di condotta, sviluppare una leadership di fatto rispetto ai territori circostanti, sviluppando pratiche virtuose di cooperazione e progettazione politica, proposte di sviluppo economico integrato. Le ultime ore continuano a documentarci una classe dirigente che vuole continuare a far ragionare Catanzaro come un paesino di provincia qualsiasi, arroccato sui suoi tre colli a difesa del nulla. L’uscita di Traversa sulla corsia preferenziale per i rifiuti della città, all’apparenza salvifica concessione, è un atto senza criterio e con costi politici a lungo termine importante. Un capoluogo non dovrebbe porsi in maniera arrogante ma concertare in maniera paritaria e decisa con i territori. E mai e poi mai prevaricarli. Oggi i comuni della Provincia vedono la città e la sua classe dirigente come lontana, arrogante, incurante per certi aspetti anche razzista. Sentirei quasi di chiedere scusa ai comuni dell’intera Provincia, in nome di quella Catanzaro solidale e matura, che è perfettamente consapevole che il suo ruolo di leadership e la costruzione di un qualsivoglia percorso di sviluppo per la città stessa, passa attraverso un confronto paritario costante con i comuni della provincia, ivi includendo la gestione congiunta delle problematiche più serie e delle emergenze, senza salti in avanti e senza corsie preferenziali. Anche perché, se una cosa ci insegnano questi tempi, è che atti politici arroganti (in questo caso di sapore quasi medioevale) pur assicurando temporanei vantaggi, si trasformano in pericolosi boomerang politici, in una realtà locale fatta di interconnessioni e legami sempre più stringenti tra le diverse realtà territoriali.
Ma certo non è solo la gestione dell’emergenza a destare preoccupazioni. Anche la reazione di silenzio e di indifferenza del centrodestra locale nell’ambito di quella protesta nazionale dei comuni d’Italia contro i tagli della manovra non è da capoluogo ma da realtà pigra, isolata e drammaticamente appiattita su se stessa. Spero infine che, anche sulla questione della mobilità e della ZTL, non si rinunci ad essere capoluogo di carattere europeo, dove i centri storici non vengono invasi dalle auto ma si prestano alla piena fruizione e godimento di una popolazione che rischia, stando alle ultime dichiarazioni del sindaco e del suo assessore sulla riapertura al traffico del centro, di trovarsi dinanzi all’ennesimo scempio compiuto sulla bellezza degli spazi pubblici e della storia e della dignità della città