Ottimizzare i tempi, sfruttando questo periodo in cui la maggior parte dei catanzaresi è in vacanza, per effettuare una ricognizione sulle strutture socio-assitenziali che operano nel capoluogo. Con questo obiettivo e su mandato del sindaco Michele Traversa, l’assessore alle Politiche Sociali Fulvio Scarpino, il presidente della Commissione di riferimento, Roberto Guerriero e il consigliere Roberto Rizza, accompagnati da alcuni funzionari dell’assessorato, hanno cominciato, questa mattina, la visita dei centri in cui si opera per alleviare situazioni di disagio di varia natura: dagli immigrati ai tossicodipendenti, dai bambini abbandonati ai diversamente abili. Primi tappe, alcune strutture gestite dalla Fondazione “Città solidale Onlus” (L’Aliante, la Comunità San Domenico, “Il rosa e l’azzurro”, la “Casa di Alì”) e il Centro Calabrese di solidarietà. “Si è trattato di un primo approccio – ha spiegato l’assessore – per capire come lavorano e, soprattutto, come poter intervenire per rendere i servizi che offrono ancora più rispondenti alle aspettative della nostra comunità. Il tutto per arrivare, entro il prossimo mese di settembre, alla definizione di un Piano di riorganizzazione e ristrutturazione del settore dei Servizi sociali. In un periodo di grande crisi per il nostro Paese – ha proseguito Scarpino – a noi sembra un segnale chiaro quello che vogliamo lanciare attraverso questa iniziativa: l’assessorato alle Politiche Sociali, nonostante sia quello che presenta notevoli problematiche per le tante richieste di aiuto, vuole rafforzare la sua presenza sul territorio, cercando risposte condivise con chi, ogni giorno, è in prima linea”.
E di questioni cui trovare risposte ne sono emerse già da questo primo giorno di visite. Gli operatori della “Casa di Alì”, centro di accoglienza per minori non accompagnati cui affluiscono su ordinanza del Ministero dell’Interno anche i bambini extracomunitari sbarcati a Lampedusa, hanno evidenziato una difficoltà legata alla prima assistenza di natura sanitaria. Secondo quanto riferito, al Pronto Soccorso di Catanzaro (al contrario di ciò che avviene all’ospedale di Lamezia) non è possibile sottoporli alle visite generiche e ciò causa non pochi problemi. Di come affrontare la vicenda si occuperà la Commissione Politiche sociali già dalla fine di questo mese, così come il prossimo 30 agosto, secondo quanto riferito dal presidente Guerriero, la Commissione formalizzerà una richiesta di audizione del direttore dell’Asp di Catanzaro e di don Mimmo Battaglia, presidente del Centro calabrese di solidarietà, per capire quali sono le motivazioni che hanno portato alla riduzione de posti letto nelle strutture gestite dal Centro “e individuare quei percorsi che possano salvaguardare – ha spiegato Guerriero- l’ottimo lavoro svolto in questi lunghi anni”.
“La Commissione – ha inoltre spiegato il consigliere Rizza – valuterà anche la pubblicazione di un bando per un servizio di affidamento di minori in famiglia, soprattutto di quelli che hanno subito violenza. Questo perché da un sondaggio informale, pare che tanti siano i nuclei familiari disponibili a ospitare ragazzi che vivono situazioni difficili”.