Intervistiamo

CNC contesta Loiero: riunire a Catanzaro Giunta e Consiglio Regionale

Censuriamo con sdegnato fastidio le affermazioni dell’ultima ora con cui Agazio Loiero propone di spostare il Consiglio Regionale a Lamezia. Il problema dell’inutile duopolio tra Catanzaro e Reggio esiste, rappresenta un’irrazionalità della nostra regione  e un grave disservizio istituzionale da noi denunciato in tempi non sospetti, cioè da quando il capitolo “costi della politica” era ancora di là da venire; tuttavia se la questione merita attenzione, la soluzione immaginata da Loiero si rivela totalmente  inadeguata, sbagliata e fuorviante poiché si andrebbe a sostituire l’attuale dicotomia istituzionale con un’altra. L’ex governatore arriva tardi, arriva male e dà un esempio iperbolico della sua motivazione pelosa. Il classico colpo di sole agostano.

Giunta e Consiglio Regionale devono  essere riuniti presso la stessa sede, quella naturale, ossia Catanzaro. Ciò è non soltanto un fatto vantaggioso per tutti i calabresi sotto il profilo economico e funzionale (si pensi ai costi ed alla fatica per giungere a Palazzo Campanella, nel luogo più decentrato della Calabria), ma è soprattutto un fatto di correttezza istituzionale giacché il capoluogo della regione deve essere messo nelle condizioni di esercitare pienamente il proprio ruolo, alla stregua di quanto accade nelle altre regioni italiane. D’altro canto non giova alla Calabria avere un capoluogo depotenziato: ciò restituisce all’esterno un’immagine debole del nostro territorio.

Dunque, se la magnifica centralità geografica di Catanzaro (oggi esaltata con le nuove infrastrutture viarie) e gli imperativi di efficienza ed economicità ne impongono la scelta quale capitale regionale, non bisogna minimizzare le ragioni istituzionali da noi sottolineate passando pure per ragioni storiche che assegnano da almeno un millennio alla nostra città le funzioni politico-direttive.

Agazio Loiero arriva tardi ed arriva male perché la sua proposta di spostare a Lamezia il Consiglio Regionale ci appare più come una provocazione – fra l’altro mal riuscita – che non un’iniziativa concreta per eliminare, dopo quarant’anni di anomalie, il duopolio calabrese. Se avesse veramente voluto marcare la volontà di invertire lo status quo, avrebbe potuto parlare e agire prima, nelle sue vesti di governatore, dando compiutezza al ruolo di Catanzaro. Pur riconoscendogli il merito d’aver fatto iniziare i tanto attesi lavori della Cittadella, non possiamo sorvolare sulla sua boutade estiva che ha un retrogusto ciarliero, laddove invece vorremmo registrare prese di posizioni ben più severe, ben più efficaci per riportare a Catanzaro il Consiglio Regionale.

E’ bene ricordare che il nostro movimento – proprio per sopperire alle lacune della classe politica locale – si è fatto promotore di un atto concreto qual è il ddl “Catanzaro Capitale” presentata in Senato circa tre anni fa con lo scopo precipuo, appunto, di fornire il capoluogo di tutti i contenuti afferenti a tale status. Il ritorno del Consiglio Regionale è uno di questi obiettivi, e quando ciò avverrà si tratterà di una svolta dirimente per la Calabria, la quale finalmente potrà mostrare il suo volto maturo e responsabile cancellando per sempre i campanili che l’hanno devastata. Se la causa è giusta, ed è giusta, la classe politica regionale di ogni schieramento abbia il coraggio di affrontare questa tematica senza temere condizionamenti.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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