Confermata la certificazione di qualità del S.Anna Hospital ai sensi della norma ISO 9001:2008, ultima edizione dello standard più diffuso per la certificazione di sistemi di gestione per la qualità. Il Centro Regionale di Alta Specialità del Cuore venne certificato per la prima volta nel 2007 e due anni dopo fu tra le prime aziende calabresi ad adeguarsi, con largo anticipo rispetto alle scadenze di conformità, alla nuova disciplina ISO 9001:2008.
Nel corso dell’ultima verifica, gli ispettori di DNV Italia, l’autorevole Agenzia internazionale con sede a Oslo, non hanno registrato anomalie di primo grado, quelle cioè relative al mancato rispetto della normativa cogente; né anomalie di secondo grado, quelle di gravità inferiore ma da rimuovere in ogni caso, per evitare che possano diventare di primo grado. Di contro, sono emerse una serie di positività e quelli che, in gergo, vengono definiti “spunti di miglioramento”. Sul fronte diagnostico e terapeutico, i verificatori hanno registrato i costanti investimenti dell’azienda nel campo dell’innovazione tecnologica e le conseguenti, numerose novità: la messa a regime della cosiddetta sala ibrida, la nuova sala di emodinamica, le nuove apparecchiature per anestesia, circolazione extracorporea e analisi di laboratorio, i nuovi letti operatori. Hanno anche preso atto dell’introduzione di metodiche fortemente innovative, come l’impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI) e la cardiochirurgia mini invasiva.
“La messa a regime della sala ibrida multifunzionale – scrivono i verificatori nel loro rapporto finale – ha come primo beneficio tangibile la possibilità di disporre di una equipe multidisciplinare che con un team approach ha la possibilità di valutare, individuare e mettere in atto le soluzioni migliori per il paziente. Il team è di fatto costituito da cardiochirurgo, cardiologo interventista, chirurgo vascolare, anestesista, elettrofisiologo, ecografista ed equipe infermieristica. La multidisciplinarietà e la estrema propensione del personale al lavoro di gruppo per ottenere i massimi benefici di salute per il paziente, consente di applicare nuove procedure diagnostiche e interventistiche che difficilmente avrebbero lo stesso numero di “successi” se applicate dal singolo professionista e/o senza un affiatamento del team e/o senza una sala appositamente concepita”. Una presa d’atto delle nuove metodiche, dunque, che fa concludere agli stessi verificatori come “i successi ottenuti in termini statistici evidenziano una riduzione delle complicanze post-operatorie, dei tempi della degenza post-operatoria, dei tempi di recupero post-intervento, nonché tra la cura anche dell’aspetto psicologico del paziente che non viene sottoposto alla sternotomia”. Positivo, infine, il giudizio di DNV sul lavoro svolto dalla nuova Direzione Sanitaria e sul monitoraggio per la prevenzione delle infezioni ospedaliere, eseguito in fase preliminare rispetto al percorso chirurgico.
Nella conferma della certificazione di qualità al S.Anna, hanno giocato un ruolo anche le azioni rivolte dall’ospedale verso l’esterno e cioè la comunità dei pazienti e quella medico-scientifica. La visita ispettiva di DNV ha infatti coinciso con la fase finale di elaborazione dei dati emersi dallo “Screening sul giudizio consolidato dei pazienti”, giunto quest’anno alla sua terza edizione. I verificatori hanno dunque potuto registrare che si profila ancora una volta una partecipazione molto significativa all’iniziativa (le risposte pervenute al momento sono circa il 32% dei questionari inviati) e un giudizio globale molto positivo sul trattamento ricevuto. Il rapporto finale di DNV evidenzia inoltre il continuo aggiornamento dei pazienti e non solo, attraverso la pubblicazione del Magazine e l’implementazione del sito internet. Assai apprezzato dai verificatori della qualità anche il convegno internazionale organizzato a fine maggio dal S.Anna e dedicato alla TAVI, così come agli stessi verificatori non è sfuggita l’attività di proctor svolta da alcuni medici dello stesso S.Anna, chiamati a curare attività formative sulle metodiche più complesse presso altri centri italiani di cardiochirurgia.
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