di
Massimiliano Raffaele |
CATANZARO
– “Mi avevano insegnato un modo infallibile per battere i rigori.
Almeno credevo. Piattone destro e secco sulla sinistra del portiere, senza incrociare
il tiro. Gol sicuro. Così credevo, prima di quel giornoâ€.
E proprio così Frank De Boer esordì in conferenza stampa al termine
di Olanda-Italia degli Europei del 2000. Una partita che vinse l’Italia,
ma che più di tutti fu Francesco Toldo a conquistare parando due rigori
al capitano arancione.
L’argomento forse è un po’ troppo aulico vista la categoria
di cui dobbiamo parlare, nonostante ciò, però, le parole di De
Boer permetteranno a tanti di ritornare con la mente al rigore sbagliato da
Fabrizio Ferrigno oggi. Tiro centrale, debole, che il modesto Alessandro Greco
(e non Toldo!), cosentino di Cosenza, è riuscito a parare senza problemi.
Sbagliare un rigore è umano, anche se molti avranno mandato nella propria
mente “dolci†paroline al “sindaco†giallorosso. Per
fortuna, poi, un altro rigore questa volta calciato dal “moschettiereâ€
Biancone, che non ha fallito l’appuntamento con il gol, ha permesso al
Catanzaro di conquistare i tre punti. Al triplice fischio del sig. Fiori l’errore
di Ferrigno è stato dimenticato e tutti hanno pensato ad applaudire le
Aquile.
I ragazzi di Braglia oggi hanno disputato una partita un po’ diversa dal
solito. È mancato l’agonismo di sempre, è mancato Ferrigno,
la squadra insomma era un po’ persa nel rettangolo sempre meno
verde dello stadio “Ceravoloâ€.
Cosa non ha funzionato rispetto al solito? Forse la testa. I giallorossi nel
loro inconscio probabilmente hanno sottovalutato un po’ più del
dovuto gli avversari, permettendogli di tenere per troppo tempo la palla al
piede. Questo non vuol dire che qualcosa non va o che si tratta di un primo
allarme. Tutt’altro. Vincere con L’Aquila era difficile e se il
Catanzaro ci è riuscito bisogna applaudire ancor più forte.
“Tatticamente†è una rubrica che fin dall’inizio si
era proposta per analizzare tattica (e lo abbiamo fatto finora) e mente della
squadra giallorossa. In questo appuntamento è meglio lasciar perdere
la tattica, anche perché se ne parlerà più del dovuto sulla
carta stampata e in tv; urge invece rivedere l’aspetto mentale. Attenzione
però! Non quello dei calciatori ma quello dei tifosi.
Qualcuno si sente già da serie B. Una partita vinta con il cuore per
2 a 1 è finita ad essere commentata nei bar e nei circoli ricreativi
di tutta la provincia. Incredibilmente sul banco degli imputati sono finiti
Toledo, Ferrigno, mister Braglia e molti altri…
Com’è possibile? La risposta dovrebbero darla questi che si definiscono
“tifosiâ€. Mister Braglia allora ha proprio ragione nel dire che
durante gli allenamenti si sentono troppe parole spiacevoli…
Cari amici, stiamo attenti a non rovinare questo fantastico momento con il nostro
tipico senso della critica. Pensiamo a tifare, a sostenere la squadra e non
a commentare quanto di buono o di cattivo viene fatto in campo. Chi non è
d’accordo prenda sciarpa e bandiera ed esca fuori dal “Ceravoloâ€
e come recitava oggi uno stendardo… “l’ultimo chiuda
la porta†perché nessun millantatore entri nel Tempio
Giallorosso!