Eccellenza Reverendissima Monsignor Bertolone,la Città di Catanzaro – Capoluogo della Regione Calabria – Le rivolge, mio tramite, il più sincero e gioioso benvenuto.
E, sempre mio tramite, rivolge l’ennesimo grato pensiero al Suo predecessore, Monsignor Antonio Ciliberti, che ha concluso, dopo otto indimenticabili anni, il suo apostolato. Un saluto e un ringraziamento ai Vescovi calabresi che, con la loro presenza, rendono ancora più solenne la cerimonia di ingresso di monsignor Bertolone nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Non nascondo la mia profonda emozione: il destino ha voluto che il mio primo atto da Sindaco, proclamato da appena 48 ore, fosse questo sentito e deferente omaggio a Colui che il Sommo Pontefice Benedetto Sedicesimo ha indicato quale guida spirituale della nostra antica e gloriosa Arcidiocesi.
Accolgo questa felice circostanza come un segno importante per il difficile cammino che mi aspetta.
Sono certo, Eccellenza Reverendissima, che non mi mancherà mai il Suo illuminato sostegno nelle azioni e nelle opere che mi sforzerò di portare avanti nell’interesse esclusivo della nostra amata Città e della Comunità cittadina.
E colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine al Clero locale, ai sacerdoti, ai parroci e ai diaconi della Città che svolgono una straordinaria funzione anche di natura sociale, sostituendosi spesso anche allo Stato e agli Enti locali.
Monsignor Bertolone, Lei giunge, per volontà del Santo Padre, in una Diocesi carica di storia, collocata nella Città che dal 1970 svolge le funzioni di Capoluogo della Calabria.
Secondo autorevoli fonti storiche, la Diocesi di Catanzaro venne istituita nel 1121 – in epoca normanna – da Papa Callisto II che il 28 dicembre di quello stesso anno consacrò la Cattedrale.
Quasi nove secoli dopo, un altro Papa – il Beato Giovanni Paolo II – è entrato nella Cattedrale che è considerata da tutti i Catanzaresi il Faro spirituale della Città, la Casa della Preghiera che custodisce il busto argenteo di San Vitaliano, il venerato Patrono di Catanzaro.
La Cattedrale dove Ella, tra poco, farà il suo ingresso solenne è stata più volte distrutta – l’ultima volta da un terribile bombardamento alleato nell’agosto del 1943 – ma è sempre risorta, inossidabile simbolo del sentimento religioso dei Catanzaresi.
La storia di Catanzaro si è sempre intrecciata con quella della Chiesa locale. Nel Cinquecento, qui sorse il Collegio dei Gesuiti, antenato del glorioso Liceo classico e dell’Università.
Il prossimo anno sarà festeggiato il centenario del Seminario Teologico Regionale, voluto da Papa Pio X nel 1912 e divenuto vanto della Chiesa calabrese.
Sono convinto che ancora oggi Città e Diocesi procederanno assieme, lungo lo stesso cammino di progresso e di promozione umana e sociale.
Reverendissimo Arcivescovo,Ella troverà una Città complessa, con le contraddizioni tipiche della società meridionale, dove non mancano i problemi di natura sociale che contraddistinguono la nostra epoca, comprese marcate aree di povertà e di sofferenza.
Ma troverà anche e soprattutto un popolo buono, animato dal desiderio di costruire una società migliore, formato da tanta gente che opera con onestà, intelligenza, tenacia.
Troverà in Catanzaro tanti giovani di buona volontà, preparati, studiosi, ansiosi di inserirsi nel mondo del lavoro e delle professioni, che rifiutano ogni forma di prevaricazione e violenza e che ripudiano la cultura della morte rappresentata dalla mafia.
Conosciamo, Eccellenza, la sua speciale predilezione per i giovani. Ho avuto modo di leggere una sua bellissima lettera, rivolta ai giovani della Diocesi di Cassano allo Jonio in occasione della Via Crucis del 2008.
Un passaggio mi è rimasto particolarmente impresso. Lei ha detto ai ragazzi di Cassano : ”Miei cari giovani, siete voi la pace: se tutte le giovani e i giovani del mondo fossero sinceri portatori di pace, si farebbe tutti insieme una grande rivoluzione, una rivoluzione immensa, la sola rivoluzione vera, quella dell’amore’.
Io mi auguro con tutto il cuore che i giovani della nostra amata Catanzaro, sotto la Sua guida illuminata, sappiano essere portatori di pace e protagonisti di questa straordinaria ”rivoluzione’, contribuendo da protagonisti a disegnare il proprio futuro e quello della Città in cui vivono.
Un caloroso saluto voglio rivolgerlo ai Sindaci di San Biagio dei Platani, paese natale del nostro amato Arcivescovo, e di Cassano allo Jonio, sede della sua precedente Diocesi.
L’arrivo di monsignor Bertolone ci fa sentire ancora più vicina la consorella terra di Sicilia.
Calabria e Sicilia – divise solo dalle acque dello Stretto di Messina – condividono antichi mali, ma sono unite soprattutto da una storia comune di lunghe dominazioni che ne hanno segnato la millenaria storia.
Entrambe le Regioni combattono una dura battaglia contro l’arretratezza, la criminalità, il malcostume, il mancato sviluppo.
Entrambe hanno grandiose potenzialità, legate alla posizione strategica nel Mediterraneo, alla cultura, alla bellezza dei luoghi, al calore della gente.
Entrambi i popoli – quello calabrese e quello siciliano – sono animati dalla stessa ansia di riscatto.
Da questa piazza rivolgo un caro saluto ai cittadini di San Biagio dei Platani, cittadina in provincia di Agrigento, celebre per la sua antica manifestazione religiosa degli Archi di Pasqua e dove il 17 novembre del 1946 è nato il nostro Arcivescovo.
Così come abbraccio i cittadini della nobile città di Cassano allo Jonio che hanno avuto la fortuna di avere come Presule monsignor Bertolone.
Cassano allo Jonio, situata nel cuore della Sibaritide, è uno dei centri di eccellenza della Calabria, una città carica di storia e ricca di bellezze archeologiche che ci riconducono alla civiltà della Magna Grecia.
Eccellenza Reverendissima,oggi Ella diventa per noi un Padre e un Fratello.
Per tutti i cittadini, anche per coloro che non credono o che hanno visto affievolire la Fede, Ella rappresenterà un punto di riferimento spirituale ed etico imprescindibile.
In un’epoca dominata dalla paura, soffocata dai venti di guerra e da inquietanti fenomeni di degrado sociale, caratterizzata da una spaventosa crisi economica che sembra compromettere il futuro delle famiglie, i Catanzaresi sapranno trovare conforto e speranza nella Sua illuminata parola e nella Sua saggezza.
E sarà un riferimento solido soprattutto per chi, come noi, è stato chiamato a reggere il Governo della Città.
Sappiamo che la troveremo sempre accanto a noi, che non ci farà mancare il suo sostegno ma anche critiche severe, se le meriteremo. Ella sarà l’Alfiere della lotta contro le discriminazioni, contro l’intolleranza e la sofferenza, contro le divisioni sociali, contro le ingiustizie.
Le rinnovo, a nome di tutti i Catanzaresi, sia quelli che vivono in Città sia quelli che sono lontani per lavoro in ogni angolo del mondo, l’omaggio devoto di quella che da oggi è la Sua Città.
Benvenuto tra noi, monsignor Bertolone!