Continua a tenere banco la polemica sulle politiche del lavoro svolte dalla Abramo Customer Care. Dopo la lettera denuncia della CGIL e dopo la nota di risposta di alcuni dipendenti dell’azienda che smentivano le denuncie del sindacato difendendo l’azienda, le associazioni sindacali nazionali e regionali della SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL hanno inviato una nota al Dott.Migliardi, Responsabile Risorse Umane della Telecom che riportiamo di seguito.
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LETTERA APERTA
Egregio Dottore Migliardi,
le scriventi OO.SS. Nazionali e territoriali con la presente chiedono un urgente incontro in relazione all’attività svolta dalla Abramo Customer Care per conto di Telecom Italia S.p.A..
L’azienda Abramo C.C. impiega in Calabria circa 3.000 lavoratori, dedicati in larghissima parte ad attività di Telecom Italia (119 e 187).
I Lavoratori, dopo circa dieci anni di lavoro in cuffia, sempre pronti a rispondere alle varie richieste dei clienti Telecom presentandosi, come da protocollo, “Buongiorno, Telecom Italia ….” ci sollecitano un incontro con la Azienda da Voi rappresentata al fine di portarla a conoscenza della drammatica situazione in cui essi versano da circa 18 mesi.
Possiamo affermare che siamo ormai di fronte ad una deriva di un imprenditore che con sempre maggiore veemenza opera incurante della dignità dei lavoratori e delle OO.SS. anche in violazione del CCNL.
L’impossibilità di realizzare relazioni sindacali in azienda utili per la ripresa sia della produttività e, conseguentemente, del lavoro e del salario pregiudica anche il buon nome dell’Azienda committente percepita come “mandante” delle centinaia di provvedimenti disciplinari immotivati.
Grande preoccupazione esprimiamo anche in relazione all’ingresso in azienda di tanti lavoratori con contratti a tempo determinato dopo trasferimenti coatti e ignorando le legittime aspettative degli ancora tanti L.A.P. che dopo anni di sacrifici si vedono ancora una volta non stabilizzati.
Concludiamo, pertanto, sollecitando alla Telecom Italia S.p.A. un urgente incontro prima che le tante criticità presenti sul territorio calabrese divengano ingestibili. Preoccupazione che ha avuto modo di esprimere pubblicamente anche il Prefetto di Crotone e di cui è a conoscenza la prefettura di Catanzaro.