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Potere assoluto

Scritto da Redazione
Si chiude la partita elettorale: Traversa conquista Catanzaro. E ora si passi all’azione

 

Sì, lo sappiamo bene, Catanzaro ha decine di problemi irrisolti: infrastrutture, disoccupazione, sanità, sicurezza…”cose serie“, insomma. C’è chiaramente molto da lavorare e il futuro non attende mai troppo a lungo. Però noi – insieme a voi che a centinaia leggete quotidianamente la nostra home – continuiamo ad avere un pensiero fisso; un pensiero che a conti fatti siamo legittimati a condividere e rivendicare in virtù del programma e delle dichiarazioni pubbliche rese dal nuovo sindaco Michele Traversa: il Catanzaro. Nessuna invasione di campo, dunque.Dopo la pessima prova della Giunta Olivo e le decisioni sconsiderate del vecchio Consiglio comunale (Tribuna Gianna fu istituita con voto bipartisan), non è certo tempo di chiedere nuovi denari o invocare prostrazioni pubbliche al limite della decenza. C’è solo da lavorare in silenzio e alacremente per favorire la costituzione di una compagine societaria seria. Come? Usando finalmente tutti i mezzi di persuasione di cui un primo cittadino può disporre. Trasformando innanzitutto Catanzaro in una città nella quale investire nel calcio sia quasi conveniente. Se è vero che in questi giorni (e in questo mondo) non troveremo un nuovo Don Nicola, tanto vale pensare agli affari. A festeggiare il Ciav in queste ore c’era praticamente tutto il mondo economico catanzarese che conta, tutti in prima fila. D’altronde in un documento inedito nella storia della nostra città (almeno quanto quello degli Uc’73 nel mondo ultras), gli industriali catanzaresi avevano già espresso la loro preferenza per il candidato di centrodestra. Che l’alternativa non sia già bella e pronta non è difficile comprenderlo. “Mi sono mosso tanto, ma da sindaco potrò essere molto più persuasivo” aveva sostenuto Traversa negli ultimi giorni di campagna elettorale. Bene, è ora di dimostrarlo. Il Ciav gode oggi di un consenso molto ampio nella comunità catanzarese. Consenso che gli permetterà di agire senza eccessivi condizionamenti, esterni o interni che siano. Il nuovo sindaco dovrà farsi forte di una fiducia popolare seconda solo a quella su cui contò Sergio Abramo. Si tratta quasi di potere assoluto.

E allora che si fa? Noi vogliamo tornare a parlare di pallone. Vogliamo finalmente rispondere orgogliosi alla domanda retorica che ormai da troppo tempo ci viene ciclicamente posta. Una domanda sgradevole e triste che suona più o meno così: “ancora appresso u Catanzaru iati?“. Sì, ci andiamo ancora.

Perdonateci, ma rassegnarci a un destino ai margini del dilettantismo ci sembra un delitto. Non avremo il tessuto produttivo di Bergamo o Udine – e per la verità neanche quello di molte altre aree più a sud –  ma in città esistono realtà (tanto per usare un termine caro al Governatore Scopelliti) che senza troppi sforzi e con un minimo di programmazione potrebbero garantire anni di calcio. Solo calcio. C’è Floriano Noto per esempio, il più facoltoso appassionato di pallone della città. Ci sono Daniele Rossi e Salvatore Mancuso, innamorati fissi della vecchia Uesse. Ci sono i gruppi di Speziali, Gatto e Colosimo, più volte chiamati in causa nella scorsa rovente estate. Basta discussioni e tavoli, allora. Stop alle condizioni lunari e alle strategie da Risiko nostrano. Approntate finalmente un business plan: come si trattasse di un centro commerciale, di un insediamento produttivo, di un’opportunità da non perdere. E fatelo in fretta.

Contate pure sui nostri portafogli di tifosi, abbiamo mani bucate per il Catanzaro che stanno scalpitando. Mettetevi al lavoro e la passione, se ancora non c’è, arriverà. 

Ah, chiamatela pure “operazione Eternità”. 

 

Fabrizio Scarfone

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