Saranno ascoltati mercoledì 11 maggio il vice prefetto Sebastiano Cento (51 anni) e Luigi Franco (52), coordinatore esecutivo dei lavori e della sicurezza sui cantieri per il rifacimento di corso Mazzini, accusati rispettivamente di corruzione e di concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio e truffa.
L’imprenditore Daniele Lobello (37 anni) indagato insieme ai parenti Antonio Lobello (62 anni) e Giuseppe Lobello (41), a Pietro Torchia (59), Rocco Mazzagatti (38), indicato come il capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, Giuseppe Rustico (31), ritenuto elemento di spicco della cosca, Giuseppe Mazzagatti (27), indicato come un affiliato, e Salvatore Rotundo (42), cognato di Rocco Mazzagatti, è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Gli interrogatori di Cento e Franco erano previsti lo scorso 2 maggio, ma sono slittati per un impedimento del pm Dominijanni, impegnato a sostenere la pubblica accusa in un processo.
Nei giorni scorsi Lobello aveva chiesto di essere sentito dal pm, l’interrogatorio dell’imprenditore è stato fisato per il 16 maggio.
L’unico interrogato al momento è Vincenzo Belmonte (63 anni), dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Catanzaro e responsabile unico del procedimento di appalto per i lavori di rifacimento di corso Mazzini e vie limitrofe.
Belmonte, a detta della difesa, avrebbe fornito al pm spiegazioni ritenute convincenti e persuasive, depositando inoltre memorie difensive con allegati analitici. E’ l’avvocato Ioppoli ad assistere il dirigente comunale nel procedimento.
Si rammenta che dei 47 indagati, 29 nomi sono coperti da “omissis”.
I reati ipotizzati ancora tutti da dimostrare vertono su una serie di lavori pubblici appaltati ed eseguiti a Simeri Crichi e nel centro storico di Catanzaro.
I presunti fatti, per quanto riguarda Catanzaro, sarebbero antecedenti all’insediamento dell’attuale amministrazione comunale uscente.