Questa mattina, a palazzo Doria, il sindaco Rosario Olivo e l’assessore Giuseppe Marcucci, hanno incontrato i giornalisti per illustrare il consuntivo di cinque anni dell’attività del settore finanziario. Erano, inoltre, presenti, il direttore operativo e dirigente del settore finanze, Pasquale Costantino, l’assessore al patrimonio Domenico Iaconantonio ed il presidente della Catanzaro servizi, Giuseppe Grillo. I lavori sono stati coordinati dal capo ufficio stampa, Sergio Dragone. Il Sindaco nell’introdurre i lavori ha voluto rivolgere un saluto ed un augurio alla Città ed alla Fc Catanzaro che ”grazie al contributo deciso dall’intero Consiglio comunale, lo scorso mese di giugno, oggi ha potuto mantenere la categoria’. Il Primo cittadino riferendosi al bilancio ha sottolineato come ”nonostante le difficoltà che abbiamo avuto a causa dei tagli ingenti, sui trasferimenti dello Stato: 800 mila euro nel 2009, un milione e mezzo nel 2010, tremilioni e mezzo nel 2011, abbiamo mantenuto una gestione da buon padre di famiglia non aumentando imposte e tributi ”. Olivo ha anche ricordato l’impegno della sua amministrazione mirato a dotare Catanzaro di importante infrastrutture. ”A breve verranno avviati i cantieri della Metropolitana e le opere che avevamo inserito nel Contratto di quartiere che riguarderanno nella zona sud della Città’ Successivamente l’assessore al bilancio Giuseppe Marcucci ha illustrato la sua relazione di seguito in versione integrale ”E’ opportuno in primo luogo chiarire ancora una volta un tema di attualità: quello dell’avanzo di amministrazione. I circa 19 milioni di avanzo fatti registrare dal consuntivo 2010, una decina dei quali disponibili, non costituiscono né un ”tesoretto’ buono per tutti gli usi nè il risultato della mancata realizzazione di previsioni di bilancio. Non è, insomma, che avremmo potuto spendere cento milioni e avendone utilizzati solo 81 ce ne avanzano 19. L’avanzo è il risultato della somma algebrica dei residui attivi e passivi di TUTTI gli esercizi finanziari precedenti e può essere utilizzato con prudenza( dopo averne accantonato parte rilevante a copertura del rischio di svalutazione dei crediti) solo per alcune attività quali, ad esempio, il rimborso dei debiti fuori bilancio o, come deciso all’unanimità dal Consiglio Comunale, la capitalizzazione delle Società Partecipate. D’altra parte al nostro insediamento nel 2006, nell’approvare il resoconto dell’anno precedente( giunte Abramo prima e Pietropaolo dopo) registrammo un avanzo di circa 24 milioni di cui 10 disponibili. Negli anni successivi questo è rimasto l’ordine di grandezza. E se per caso l’avanzo avesse fatto registrare nel quinquennio trascorso una sensibile riduzione, certamente le polemiche non sarebbero mancate lo stesso e avrebbero riguardato una presunta dilapidazione del capitale comunale. E’ necessario ricordare che la nostra capacità di spesa è fissata annualmente dai vincoli imposti dal patto di stabilità finanziaria, determinati per legge. Questi limiti, calcolati tenendo conto sia della ”cassa'(per gli investimenti) che della ”competenza'(per la spesa corrente) impediscono agli enti locali di spendere finanche le proprie risorse, quelle già disponibili, pena gravi sanzioni. Il comune di Catanzaro in questi anni ha sempre rispettato il patto di stabilità e ha sempre tenuto in ordine i suoi conti malgrado la gravità della crisi economica e finanziaria generale. A fronte del progressivo ridursi dei trasferimenti statali(meno 800 mila euro nel 2009, meno un milione e cinquecentomila nel 2010, meno tremilioni e cinquecentomila nel 2011…) e contrariamente a quanto fatto da quasi tutti i Comuni in Italia, l’amministrazione Olivo ha lasciati inalterati tributi e tariffe. Infatti, nel quinquennio 2006-2010, mentre ovunque si registravano aumenti a due cifre, i cittadini catanzaresi non hanno dovuto subire nessuno aumento di Ici, Tarsu, imposta sulla pubblicità, occupazione di suolo pubblico, acqua. Contemporaneamente, però, gli accertamenti per Tarsu sono aumentati in cinque anni di un milione e cinquecentomila euro circa, passando da otto a nove milioni e mezzo annui e mille e cinquecento contribuenti, prima ignoti agli uffici comunali, sono stati individuati. Approfitto per segnalare qui l’esenzione praticata relativamente alla Tarsu per le famiglie alluvionate della zona Janò. Negli anni 2009 – 2010 sono stati effettuati, inoltre, accertamenti Ici per aree edificabili relativi al periodo 2004 – 2008 per una evasione di imposta di circa un milione di euro e riguardanti un migliaio di cittadini circa. Abbiamo tentato, cioè, di mettere in campo, a fianco all’attenzione delle risorse da mobilitare (la spesa), anche una maggiore preoccupazione per la politica dell’entrate dell’Ente. Certamente ancora molto resta da fare(evasione dell’acqua, problemi della riscossione) ma un lavoro è stato avviato. Questa attenzione ci consente di dire che lasciamo una situazione finanziaria sostanzialmente sana . Non abbiamo debiti nei confronti dei grandi fornitori del Comune(Enel, Telecom, Sorical) e non tutte le Città Calabresi possono dire altrettanto, i mutui in corso sono regolarmente rimborsati e costituiscono una cifra procapite tra le più basse in Italia; non abbiamo acceso per fare cassa operazioni in titoli derivati, che avrebbero potuto terremotare le casse comunali nei prossimi anni. Anzi, abbiamo fatto fronte a debiti fuori bilancio provenienti da un remoto passato per oltre otto milioni trecentomila euro(erano stati due milioni circa nei cinque anni precedenti) e abbiamo chiuso un contenzioso con l’Inps per i versamenti previdenziali dei dipendenti comunali ex 285 che risaliva a circa trent’anni fa, pagando un milione e trecentomila euro, invece dei quattro inizialmente richiesti. Come pure da soli abbiamo sostenuto fino ad oggi spese per quasi un milione per gli sfollati di Janò. Ovviamente il comune di Catanzaro non è il caveau di una banca Svizzera. Questi risultati hanno comportato difficoltà ed impegni straordinari e queste difficoltà sono destinate ad aumentare in futuro, quando si accentueranno gli sforzi di risanamento della finanza pubblica chiamata ad una drastica riduzione del debito entro il 2014 e, quando diventeranno attuative le previsioni del federalismo fiscale. E’ stato, infatti, calcolato da Centri studi indipendenti che questo comporterà per il Comune tagli ai trasferimenti annui per 14 milioni di euro, ciò praticamente, l’impossibilità di fornire i servizi demandati all’ente’