Preso a calci e pugni dal branco. Tanti bambini contro uno solo di sette anni. Che non aveva nemmeno la possibilità di difendersi. E quelle botte hanno fatto talmente male da mandarlo in ospedale in gravi condizioni. Il caso, destinato a far discutere, è avvenuto sabato mattina in una scuola elementare della zona sud della città.
Secondo una prima sommaria ricostruzione degli agenti della squadra Mobile della Questura cittadina, agli ordini del dirigente Rodolfo Ruperti e dal suo vice Angelo Paduano, sabato mattina nella scuola elementare di località Corvo sarebbe stata commesso l’aggressione. Alcuni ragazzi che frequentano l’istituto, non si sa bene ancora in che numero, si sarebbero avvicinati al loro coetaneo di sette anni. Cosa abbia fatto scatenare la furia degli aggressori non è noto. Fatto sta che i ragazzi hanno iniziato a prendere a calci e pugni il loro coetaneo di soli sette anni. Il bambino avrebbe tentato di difendersi e di parare i colpi, ma la furia dei suoi aggressori era superiore alla sua capacità di difendersi. Il bambino, sempre secondo una prima sommaria ricostruzione, sarebbe stato talmente male da essere trasportato dai genitori al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese” dove i sanitari, effettuati i primi controlli, hanno deciso per il ricovero. I colpi avrebbero causato delle lesioni con perdite di carattere emorragico al colon e all’intestino. Per questo motivo i sanitari stanno tenendo il bambino sotto osservazione in quanto potrebbe esserci il rischio di una setticemia. Le sue condizioni sono gravi. Ecco perché il bambino sarà sottoposto nelle prossime ore a degli esami continui per monitorare la situazione.
Dopo il ricovero i genitori hanno deciso di sporgere denuncia, cosa che è stata formalizzata solo ieri pomeriggio. Agli agenti della squadra Mobile hanno riferito che il bambino aveva subito a scuola un’aggressione da parte di coetanei. La verbalizzazione della madre è stata piuttosto generica. In questa prima fase quindi non si esclude che i bambini che hanno aggredito il loro coetaneo possano essere di etnia rom, così come non si esclude che all’aggressione abbiano partecipato ragazzini di etnia italiana.
Gli agenti della squadra Mobile hanno anche chiesto ai sanitari di interrogare il bambino per avere una versione dei fatti più corrispondente alla realtà ma le condizioni di salute del ragazzino non hanno consentito l’interrogatorio. Secondo i medici, il bambino non solo non è in grado di parlare ma anche di essere interrogato.
Ecco perchè le indagini dei poliziotti nelle prossime ore punteranno a ricostruire una versione dei fatti più vicina alla realtà, magari sentendo qualche ragazzino che poteva essere presente all’aggressione o gli insegnanti e la dirigente scolastica dell’istituto. Insomma qualcuno a cui è sfuggito un particolare o un comportamento strano che invece potrebbe essere importante ai fini dell’inchiesta.
Dell’accaduto si potrebbe occupare la magistratura per i minorenni (visto che presumibilmente i reati sarebbero stati commessi da ragazzini). Non è da escludere che nelle prossime ore possa essere aperto un fascicolo a carico di ignoti per aggressione e lesioni.
Giuseppe Mercurio
(Gazzetta del Sud)