Ho letto sulla stampa di un interessamento immediato da parte del Prefetto di Catanzaro per giungere ad una risoluzione rapida e definitiva dell’annoso problema della Sede dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. In attesa che questo si realizzi, in questi ultimi giorni, tuttavia, non sembra che le incertezze sulla continuità didattica dell’Accademia siano state superate, tant’è che ancora si vanno visionando locali da adattare ad aule, si paventa la indisponibilità dei laboratori e si pensa al frazionamento degli Uffici.
Questo stato di cose é insostenibile sia per la prestigiosa Istituzione artistica sia per la città .
Ritorno sull’argomento, dopo la mia solidarietà espressa nei giorni scorsi agli studenti che hanno deciso l’autogestione, per ribadire che la soluzione del problema dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro é ottenibile in maniera definitiva solo pensando all’acquisto o alla costruzione della Sede. Poiché quest’ultima ipotesi è difficilmente praticabile nel Centro storico di Catanzaro, appare ineluttabile che sia proprio l’acquisto di una struttura l’unica strada da seguire e, in questa ottica,sono convinto che l’edificio del Vecchio Ospedale di via Acri risponda alla bisogna, anche perché abbandonato a sé stesso da tempo immemorabile e mancante, da parte dell’attuale proprietà , di alcuna previsione di utilizzazione futura, al di là di quella di essere trasformato in parcheggio, avanzata ultimamente in alcuni ambienti politici catanzaresi e che, a mia memoria, fa il paio con analoga proposta, fortunatamente non realizzata, a suo tempo azzardata da altri amministratori per il Complesso Monumentale del San Giovanni.
L’attuale insieme edilizio del Vecchio Ospedale sorge attorno ad un antica struttura conventuale, quella degli Agostiniani, che, nel tempo, ha subito rimaneggiamenti ed implementazioni funzionali allo svolgimento dell’attività ospedaliera. La sua superficie complessiva é tale da potere assicurare all’Accademia catanzarese non solo una sede prestigiosa e funzionale ma, addirittura, la mensa, sale espositive, aula magna, spazi congressuali e, perché no, anche alloggi per studenti.
Certo, il progetto é ambizioso, sia in termini progettuali che economici e, per la sua realizzazione, non é ipotizzabile che si possa prescindere dall’intervento del Ministero per l’Istruzione Universitaria e la Ricerca.
Io sono convinto che l’obiettivo, però, non sia irraggiungibile anche perché per il reperimento delle risorse economiche potrebbero essere messe in campo accortezze previsionali da parte dello Stato già adottate in altre circostanze per altre realtà nazionali e che la rappresentanza parlamentare di FLI non avrebbe alcuna difficoltà a supportare.