Catanzaro è anche ciò che state per leggere.
Il sindaco Rosario Olivo e l’assessore all’ambiente Domenico Iaconantonio convocano i giornalisti presso la sala concerti del palazzo comunale. Succede solo ieri. Argomento della conferenza: “Inaugurazione del cimitero virtuale degli animali d’affezione“. Insomma, qualcosa che con una gerarchizzazione delle notizie appena normale starebbe in un paio di righe poco prima delle news sul campionato dilettantistico sloveno di curling.
Beh, povero giornalista catanzarese – è la prima cosa che viene da pensare – chissà che salti di gioia avrà fatto quando il suo caposervizio gli avrà annunciato che sarebbe stato lui ad occuparsi dell’ evento…
E invece no, perché è sufficiente leggere il resoconto del giorno dopo per rendersi conto che in realtà Catanzaro dovrebbe essere considerata unanimamente il “paradiso terrestre del giornalista“. Il luogo magico in cui anche da un evento potenzialmente inutile possono essere tratte notizie e riflessioni interessanti.
Davanti ai cronisti intervenuti si presentano il sindaco, l’assessore e una grafica professionista ingaggiata per l’iniziativa. Il primo cittadino con la buona dialettica e l’umanità che tutti devono riconoscergli parla del rapporto tra animale e uomo e di quanti meravigliosi legami possano crearsi tra un cane (o un gatto) e il suo padrone. Tutto giusto, tutto vero, la sensibilità del sindaco non è in discussione. “Ma perché siamo qui”, avrà di certo pensato il cronista. Ecco, lo spiega direttamente Iaconantonio, il nostro assessore all’ambiente.
“Avrei voluto realizzare un vero e proprio cimitero. Ma poi la burocrazia e gli scarsi fondi a nostra disposizione non me lo hanno permesso. Così ho pensato di creare un cimitero virtuale. Uno spazio online in cui chiunque abbia perso un animale caro possa ricordarlo inserendo foto e un pensiero“.
Rivoluzionario, davvero. Un precedente che sarà studiato dagli scienziati della politica americani, non c’è dubbio. E che ne direste ora di risolvere il problema “Catanzaro calcio” con lo stesso paradigma?
Ma sì, visto che di denaro contante (reale) ne è stato concesso abbastanza e che siamo comunque nelle mani di un curatore fallimentare, considerato che nonostante i tavoli istituzionali bipartisan non è stata trovata una proprietà, perché non risolvere virtualmente la questione? Caro assessore allo sport, a lei la palla, anzi il mouse. Realizzi una sorta di Football Manager open source (i politici possono digitare queste parole su Google per rendersi conto di cosa si sta parlando, ndr) e dia la possibilità ai catanzaresi di assistere agli allenamenti e alle partite dei giallorossi direttamente da casa. Mi ascolti, ho un amico che ci ha portato in serie B in 3 anni. In fondo si tratta esattamente dell’obiettivo fissato dai manager londinesi al buon D’Ambrosio. Ci pensi.
Oggi gli animalisti si dichiarano indignati. “Mai avremmo pensato, con le numerose emergenze in materia di randagismo, di assistere all’assurda idea di realizzare un ‘cimitero virtuale’ per animali d’affezione“, scrivono in una nota Francesca Console e Livia Pullano ().
Due domande il cronista catanzarese le avrà comunque poste. La prima: quanto è costato questo “cimitero”? Il sito è carino, ben fatto, abbastanza funzionale (clicca qui) e chi ha lavorato lo ha fatto con professionalità meritando di essere retribuito. Ma anche fosse stato tutto realizzato al minimo sindacale (ed ecco la seconda questione), lo sanno i nostri amministratori che in Rete esistono almeno un centinaio di cimiteri virtuali per gli animali d’affezione e tutti con le caratteristiche illustrate in conferenza stampa? Questa è la seconda volta, dopo la vicenda Quartaroli che ci chiediamo se in Comune la connessione a Internet funzioni ancora.
Eccovi solo un esempio (e ci fermiamo alla prima pagina di Google Italia):
Amici animali, paradiso virtuale
Insomma, al di là dei rilievi degli animalisti, che senso ha spendere anche solo mille euro per un lavoro del genere? Il sindaco ha parlato di “segnale di civiltà” che Catanzaro lancia in un momento storico in cui anche accudire gli anziani sembra essere diventato un peso. Può essere vero. Ma gentile sindaco, dopo aver letto questo pezzo (e chissà se mai le capiterà di farlo) non pensa che magari impiegare il denaro pubblico – specie a fine mandato – in maniera razionale sarebbe stato un segnale di civiltà molto più significativo?
Fabrizio Scarfone