Dopo la pubblicazione dei motivi che hanno indotto il G.U.P.
presso il Tribunale di Catanzaro, nella persona della dott.ssa
Assunta Maiore, a condannare Pietro Lamberto alla pena della
reclusione di anni 5 per abusi sessuali su una minore, arrivano
le prime decisioni relative all’eventuale impugnazione della
sentenza di primo grado.
A comunicare i propri intendimenti è la madre della minore,
costituitasi parte civile nel giudizio e assistita dall’avv. Vitaliano Leone che, di recente, si è unito
al collegio difensivo.
Il legale fa sapere infatti di avere ricevuto l’incarico difensivo per proporre impugnazione avverso
la suddetta sentenza per gli effetti civili e per sollecitare l’appello da parte del pubblico ministero
al fine di ottenere un aggravamento della pena irrogata in primo grado all’imputato.
In particolare l’avv. Vitaliano Leone, interpellato a tale proposito, ha dichiarato che .certamente
la mia assistita è pienamente soddisfatta per l’affermazione della penale responsabilità dell’imputato,
tuttavia non nasconde il proprio disappunto per una pena che appare troppo mite in relazione
alla gravità dei fatti contestati.
Non può ignorarsi che nella gravissima vicenda che ha coinvolto la minore risulti irrimediabilmente
compromessa la sua innocenza, ragion per cui, tanto per gli effetti penali quanto per quelli civili,
la parte civile, fermamente convinta della fondatezza delle accuse, si aspettava una decisione
che sotto il profilo sanzionatorio fosse ben più pesante.
Da queste premesse e solo per questi aspetti la decisione della parte civile di procedere
all’impugnazione con tutti i mezzi previsti della legge, nella speranza che in appello la
giustizia farà il suo corso naturale, pervenendo a sanzioni che siano ben più severe di
quelle di primo grado.
Processo Lamberto per violenza sessuale: la parte civile impugna la sentenza
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dell’Avv.Vitaliano Leone; in appello speriamo in sanzioni più severe