Si profilano tempi duri per gli Istituti di credito che spesso praticano tassi usuranti alla propria clientela. La magistratura sta incominciando a far restituire “il mal tolto” a chi spesso, talvolta, anche incautamente, si presta, sia pure per necessità, all’anatocismo che prevede il pagamento di interessi su interessi.
Un esempio incoraggiante e che farà riflettere tanti cittadini proviene dalla seconda sezione civile del Tribunale di Catanzaro che in composizione monocratica, con sentenza n.2714/2010 del 31 dicembre scorso ( se ne avuta notizia soltanto ieri ), ha condannato il Banco di Napoli Spa alla restituzione, ad un professionista vibonese, il dott. G.F., la somma di Euro 28.111,17, oltre le spese di giudizio per la Ctu e gli onorari al legale, l’avv. Carmelo Pugliese, di San Gregorio D’Ippona, del Foro di Catanzaro, che ha patrocinato la causa.
“Questa sentenza – dichiara l’avv. Carmelo Pugliese – deve essere un punto di riferimento per tutti quegli operatori economici che per oltre 20 anni hanno subito perché in stato di bisogno della pressione dei più disparati istituti di credito.
Quanto avvenuto ripristina fiducia in moltissimi operatori commerciali perché è evidente che attraverso questa sentenza contro le angherie delle banche è possibile finalmente avere ragione e vedersi restituire, anche se il corso della giustizia italiana è lungo,quanto illegalmente incassato.”
Le banche e i tassi usuranti: incoraggiante sentenza, restituito il maltolto a un professionista
Condannato il Banco di Napoli alla restituzione di 28.111,17 €